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Cade e si rompe un braccio per colpa del marciapiede dissestato: condannato il Comune

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Roma, 3 giu. – Cade e si rompe un braccio per colpa del marciapiede dissestato: condannato il Comune. La donna 67enne era caduta a causa di alcuni lastroni non fissati bene sull’asfalto, il Tribunale ha condannato il Comune a risarcire i danni.

Cade e si rompe un braccio per colpa del marciapiede dissestato: condannato il Comune

Era il 2016, quando la donna residente nel quartiere Nomentano, era scesa da casa e proprio a pochi passi dalla sua abitazione è incappata in alcuni lastroni mal fissati. Una caduta che le è costato la frattura di un braccio. Ora il giudice ha condannato il Comune a risarcirla di 11mila euro. Da quanto riportato da Il Corriere della Sera, per il tribunale ciò che conta è la manutenzione mancante della strada e non la conoscenza da parte dei pedoni dello “stato dei luoghi”. Una sentenza che per una volta capovolge la situazione, negli anni le innumerevoli cadute a causa di una scarsa manutenzione del marciapiede sono sempre state attribuite al pedone ‘distratto’, esonerando dunque il Comune da ogni tipo di responsabilità.

Il giudice respinge la difesa del Comune

E come da prassi anche questa volta il Comune ha tentato di difendersi dicendo che la colpa era della 67enne, la poca attenzione della donna avrebbe causato la caduta. Il giudice però ha respinto questa tesi adducendo come motivazione della caduta esclusivamente la scarsa manutenzione del manto stradale da parte del Comune in quanto “custode della strada”, e l’incidente poteva essere evitato grazie ad un “normale controllo e fossero stati eseguiti i lavori di manutenzione ordinaria”. E’ ritenuta responsabile anche la ditta a cui era stato dato l’appalto per la manutenzione.

Ida Cesaretti

 

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