Roma, 31 mag. – Si fingeva regista e stuprava le aspiranti attrici: chiesti 10 anni di reclusione. Il 72enne, Giuseppe Flamini attirava le giovani vittime con la ‘scusa’ di un provino per recitare finte violenze sessuali. Arrestato nel 2019, la sentenza di condanna è prevista per il prossimo 14 settembre.
Si fingeva regista e stuprava le aspiranti attrici: chiesti 10 anni di reclusione
Sono 5 le vittime delle aggressioni sessuali da parte dell’uomo, abusi aggravati dal fatto che tre delle giovani al tempo erano minorenni. Lunedì si è concluso il processo in cui il p.m. ha richiesto 10 anni di reclusione con l’accusa di violenza sessuale. Il primo episodio risale al 2011, mentre gli altri quattro sono avvenuti nel 2017. Dalla ricostruzione del p.m. le giovani sarebbero state tutte palpeggiate con la ‘scusa’ che dovevano essere più disinibite e più sciolte, come si apprende da Il Corriere della Sera, nessuna fortunatamente si è lasciata convincere dall’uomo.
Il luogo delle violenze
In quattro dei casi denunciati le aggressioni sessuali sarebbero avvenute presso l’associazione culturale in via Anastasio II, “l’Accademia dello Spettacolo”, di proprietà di Flamini. Il primo invece sarebbe avvenuto nello studio privato del regista. Per convincere le giovani, il 72enne avrebbe promesso loro un futuro brillante nel mondo della recitazione, per rendere ancora più allettante il finto provino si sarebbe anche spacciato per il produttore di Eros Ramazzotti. Tutte menzogne per convincerle ad ‘entrare nella parte’ e poter così abusare di loro. In aula le vittime hanno riferito che Flamini si faceva chiamare “Il Maestro”. La denuncia è partita dai collaboratori stessi di Flamini che vedendo le giovani sconvolte dopo aver ‘girato’ le scene richieste loro, hanno chiesto alle vittime come fosse andata e alcune di loro in via confidenziale hanno riferito le aggressioni subite.
Elisabetta Valeri
