Roma, 28 apr – Nikita lasciata morire di fame e di sete: succede a Cesano Maderno, la condanna è arrivata dopo 5 anni. L’associazione Animal Protection denuncia: «Vittoria dopo una lunga battaglia». L’uomo, 60enne, aveva lasciato l’appartamento in cui viveva perché non pagava più l’affitto. All’interno aveva abbandonando la cagnolina.
Nikita morta di stenti
Il padrone è scomparso come nel 2017, quando lasciò il suo appartamento di Cesano Maderno, per il quale aveva smesso di pagare l’affitto, lasciandovi all’interno la piccola Nikita. Per un sessantenne italiano incensurato, cinque anni dopo, è arrivata la condanna pronunciata il 26 aprile dal giudice del tibunale di Monza Maria Letizia Brambilla a un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) per il reato di maltrattamento di animali, e al pagamento di 10mila euro in favore della Lega nazionale per la difesa del cane, che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Michele Pezone.
La denuncia della Animal Protection
«In oltre dieci anni che seguo casi simili, non mi ero mai imbattuto in una vicenda così triste», ha commentato il legale. Nella primavera 2017 la polizia locale intervenne in un appartamento della frazione Binzago, dopo che i vicini di casa dell’imputato, scappato per morosità, avevano chiamato i proprietari dell’immobile per l’odore che proveniva dall’interno dell’abitazione. «Questa vicenda è davvero raccapricciante e non ci possono essere scusanti né perdono per il comportamento spietato di quest’uomo», commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. «È straziante pensare quanto abbia sofferto questa povera cagnolina, agonizzando giorno dopo giorno senza poter bere e mangiare fino a morire di fame e di sete. L’imputato ha scelto deliberatamente di condannarla a morte nel modo più crudele possibile. Seppure a causa dei limiti della legge la pena non è certo adeguata alla gravità del fatto, sono comunque contenta di questa condanna ottenuta anche grazie all’impegno del nostro ufficio legale. Serve una riforma della legge 189 del 2004 per rendere le pene più severe verso coloro che maltrattano e uccidono animali».
Leonardo Nicolini