Roma, 22 apr – Roma, alla figlia del dipendente del Vaticano esami “in regalo” alla Sapienza. Non solo ammissione ‘garantita’, ma anche prove superate senza difficoltà. Una storia di corruzione e accondiscendenza vecchia come il mondo (almeno in Italia) ma che non manca mai di irritare.
Roma, alla figlia del dipendente del Vaticano esami “in regalo” alla Sapienza
Un dipendente interno al Vaticano ha una figlia e questa figlia desidera fare l’infermiera. Il papà volenteroso ha come amico un professore de La Sapienza. I due si incontrano e il padre entra in contatto con la persona giusta al posto giusto che garantisce alla ragazza l’accesso e il superamento di due esami con ottimi voti. Peccato che proprio lei, tutto a un tratto, decida di cambiare corso di laurea. Cosa che innesca una serie di ‘sfortunati eventi’ che fanno venire a galla la magagna.
“Mia figlia sta pure studiando”
Il padre, dipendente vaticano di 62 anni, è entrato in contatto con il professore universitario grazie a un suo amico, un agrigentino del 1973. Da qui il contatto col professor O. P., docente universitario in servizio all’Università La Sapienza, corso di laurea in infermieristica, che si sarebbe dimostrato sin da subito disponibile all’accordo. Stando a Repubblica, il papà della studentessa durante un’intercettazione avrebbe affermato: “pensa che mia figlia sta pure studiando”.
L’intervento delle Fiamme Gialle
I tre però non sapevano che la Guardia di Finanza di Monza aveva allertato la procura di Roma. I finanzieri infatti, indagando su una vicenda di corruzione e reati fiscali avvenuta in Lombardia, avevano anche ascoltato le conversazioni dell’agrigentino, il ‘ponte’ tra il padre e il professore. I voti con i quali la ragazza aveva superato gli esami erano alti, e intanto la procura ascoltava ogni cosa. Da qui il processo. La difesa, nonostante tutto, continua ad affermare che docente sarebbe stato per la ragazza poco più che un tutor, e che non avrebbe inciso in alcun modo sul collegio d’esame.
Elisabetta Valeri