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Termovalorizzatore, Lombardi (M5S) contesta Gualtieri. “Non è fattibile, non avrà mai nostro consenso”

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Rifiuti a Roma
Rifiuti a Roma

Roma 20 aprile – Polemiche anche da parte pentastellata per l’annuncio di Roberto Gualtieri sull’arrivo di termovalorizzatore per risolvere il problema rifiuti di Roma. Dopo Rocca (FdI) arrivano le parole di Roberta Lombardi (M5S) assessore alla transizione ecologica della Regione Lazio.

Termovalorizzatore, Lombardi (M5S) contesta Gualtieri. “Non è fattibile, non avrà mai nostro consenso”

“Il Piano Rifiuti della Regione Lazio non prevede l’installazione di nuovi inceneritori. Un vincolo che vale per tutti i territori del Lazio, compresa Roma. L’idea di Gualtieri di realizzare un termovalorizzatore non è fattibile, non troverà mai il nostro consenso e non ha nulla a che vedere con la transizione ecologica, perché un inceneritore di tale portata, di ecologico non ha proprio nulla. Gualtieri ci spieghi come Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero possano conciliarsi con la creazione di un impianto monstre da 600mila tonnellate” scrive oggi la Lombardi in una nota. “Un progetto simile non risolverebbe i problemi dei rifiuti a Roma e andrebbe contro tutti i dettami dell’Unione Europea e di quell’economia circolare dietro la quale ci si vuole nascondere per giustificare una scelta vecchia e ambientalmente dannosa” continua l’assessore alla transizione ecologica della Regione Lazio. “Il futuro è vedere i rifiuti come preziosa risorsa di materie prime seconde, vista anche la carenza a livello mondiale di sempre più materiali, e non certo come un problema da incenerire”, chiosa.

Gualtieri: “Termovalorizzatore a controllo pubblico”

“Dobbiamo dotarci di impianti necessari per la quota di rifiuti indifferenziati residua anche una volta potenziata la differenziata. Il modello che intendiamo seguire è quello degli impianti di valorizzazione energetica dei rifiuti e di superamento delle discariche. Un termovalorizzatore a controllo totalmente pubblico con le migliori tecnologie industriali”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel corso dell’Assemblea Capitolina straordinaria sui rifiuti. “Abbiamo deciso di dotarci – ha aggiunto – di un impianto di termovalorizzazione da 600 mila tonnellate annue che ci consenta di chiudere il Tmb di Rocca Cencia e di abbattere del 90% l’attuale fabbisogno di discariche. Un tipo di impianto che avrà un impatto ambientale sostanzialmente nullo”.

“Negli anni assenza di pianificazione”

“L’attuale ciclo dei rifiuti vive in una situazione di cronica e latente emergenza. La fragilità degli sbocchi, figlia di una pressoché totale assenza di una dotazione organica di impianti, impedisce di avere un controllo del servizio e di compiere quel salto di qualità che i romani chiedono e meritano. Una situazione resa ancora più acuta negli anni dall’assenza di una capacità di pianificazione”. Ha sottolineato il sindaco Gualtieri. “È un sistema intrinsecamente fragile – ha aggiunto – che ha allontanato la città dagli standard di una economia circolare. Il modello di sviluppo attuale del ciclo si basa su un fabbisogno smisurato di Tmb e discariche. Attualmente Roma manda in discarica ben 450mila tonnellate l’anno di rifiuti, ovvero il 30% di quelli prodotti. Ben al di sopra della media nazionale. Questo dipende dal livello basso della differenziata ma anche dal tipo di impianti utilizzati”. “Il fabbisogno di Roma in merito di smaltimento di rifiuti oggi ammonta a 1.200 tonnellate al giorno – ha concluso – anche quando avremo raggiunto il 65% sulla base del modello industriale attuale il nostro fabbisogno sarebbe di mille tonnellate a giorno, pari a 350 mila l’anno, una discarica anche fortemente impattante durerebbe meno di due anni e mezzo e i due anni e mezzo diventerebbero tre ma non cambierebbe meccanismo”.

Ilaria Paoletti

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