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Arrestato neurologo del San Camillo: in studio 6 litri di ‘droga dello stupro’

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Roma, 19 apr –  Arrestato neurologo del San Camillo: in studio 6 litri di ‘droga dello stupro’. Un medico romano di 55 anni è finito agli arresti domiciliari dopo il ritrovamento di 6 litri di Ghb.

Arrestato neurologo del San Camillo: in studio 6 litri di ‘droga dello stupro’

La droga, contenuta in flaconi, è stata trovata dagli agenti della polizia di frontiera di Fiumicino nel corso di una perquisizione scattata dopo avere intercettato la spedizione proveniente dall’Olanda. Il nome del medico era già finito nel mirino degli inquirenti, e all’arrivo dell’ultimo pacco, preso in carico da un corriere, assolutamente ignaro circa il contenuto, i poliziotti lo hanno seguito fino studio del medico, in zona San Giovanni. Poi  hanno perquisito i locali.

Oltre al flacone contenuto nel pacco appena ricevuto dall’Olanda, i poliziotti hanno trovato altri flaconi in uno scaffale, nascosti tra libri e medicinali, per un totale di 6 litri di ghb. Le indagini hanno evidenziato altre 5 spedizioni avvenute nelle ultime settimane, pacchi arrivati sempre dall’Olanda e sempre consegnati tramite corriere, lo stesso modus operandi che ha caratterizzato la maxi inchiesta dell’ottobre 2021 in cui sono coinvolti numerosi professionisti romani. Il neurologo è stato fermato e sottoposto poi al processo per direttissima, nel corso del quale il professionista si è avvalso della facoltà di non rispondere Il pm Gianluca Mazzei ha chiesto e ottenuto la misura degli arresti domiciliari.

La stessa droga ha fatto finire in manette Caudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, finita in manette il 15 settembre: a rintracciare la droga sempre gli agenti della polizia aeroportuale di Fiumicino che erano sulle tracce di un pacco “sospetto” arrivato all’aeroporto. Gli agenti ritenevano già che si trattasse di una spedizione di droga e quando hanno aperto il pacco ne hanno avuto conferma: dentro c’era un litro di Gbl, la droga dello stupro.

“E’ un equivoco, ci pulisco l’argento”

“Si tratta di un equivoco”, avrebbe cercato di spiegare la sorella di Ornella Muti ai poliziotti e ai giudici di piazzale Clodio. Secondo quanto riporta Repubblica, infatti Claudia Rivelli si è difesa dicendo che quella sostanza, ben più nota per essere usata da potenziali stupratori per inibire le vittime di violenza sessuale, viene utilizzata per le pulizie. A suo dire, in casa sua sarebbe una “tradizione di famiglia” che si passa di generazione in generazione. Il flacone da un litro è arrivato  prima a casa della madre defunta: secondo la Rivelli, è stata proprio lei a insegnarle l’utilizzo perl le pulizie.

L’ordine chiesto dal figlio

Gli avvocati difensori della Rivelli sostengono che la donna la avrebbe utilizzata per pulire l’argenteria. Non solo: stava anche per spedirla al figlio Giovanni, che vive a Londra. “La usa per pulire la macchina”, ha detto la donna davanti ai giudici. Nel capo di imputazione, citato nell’ordinanza, si afferma infatti che l’indagato ha importato «illecitamente dall’Olanda, con cadenze trimestrali, vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione `shampoo´ in modo da trarre in inganno la dogana».

Ilaria Paoletti

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