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“È accusato di pedopornografia e traffico sessuale”: la mail truffa coi finti atti giudiziari

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Roma, 16 apr – “È accusato di pedopornografia e traffico sessuale”: la mail truffa coi finti atti giudiziari. Sui documenti campeggiano i loghi di Polizia di Stato, Ministero della Difesa, Interpol ed Europol intitolato “Garanzia di procedura legale”, inviato dalla “Direzione centrale della polizia – Brigata di protezione minori” e in cui si avvisa chi lo riceve che a suo carico vi sono “diversi procedimenti penali in corso per pornografia infantile, pedofilia, cyberpornografia ed esibizionismo”.

“È accusato di pedopornografia e traffico sessuale”: la mail truffa coi finti atti giudiziari

In una sola settimana a Roma l’avvocato Guido Pascucci ha denunciato una decina di episodi di questo genere alla polizia postale: “Mi hanno segnalato almeno 5-6 presunti procedimenti per pedopornografia, da fonti differenti – spiega Pascucci – due o tre sono evidentemente falsi grossolani, ci sono errori grammaticali e di sintassi che fanno pensare a una mano straniera che abbia forse tradotto il contenuto con un traduttore online, in modo automatico. Le altre invece hanno meno errori, ma comunque contengono elementi molto grossolani: hanno indicato corpi di polizia inesistenti e articoli del codice penale o reati inesistenti, pure viene indicato come mittente il prefetto che si congeda con ‘con affetto’ o ‘cordiali saluti’. Inverosimile, eppure in alcuni casi il tentativo sortisce l’effetto sperato”.

“Sarai registrato come molestatore sessuale”

“Due signore anziane – conferma l’avvocato Pascucci – terrorizzaste dagli stemmi, che gli sono apparsi veri, e dalla gravità delle accuse hanno accettato di inviare la documentazione richiesta e ci sono stati poi tentativi di accedere ai loro conti correnti o di clonare le loro carte. In altri casi invece chi ha ricevuto il documento, nel panico, ha cliccato sul link e si è ritrovato il computer bloccato da un virus. Ha dovuto portare il computer da un tecnico per resettarlo, spendendo anche altri soldi”. Alcune mail sono più minacciose a cause delle numerose forze di polizia citate e dal tono all’apparenza formale, e da un passaggio in cui si chiarisce che “se non si risponde entro 72 ore alla mail” il fascicolo verrà “trasmesso al pubblico ministero” e anche “alle associazioni per la lotta alla pedofilia e ai media per la pubblicazione in modo che la famiglia sappia cosa stai facendo” e “sarai registrato come molestare sessuale in tutta Europa e nel registro nazionale dei reati sessuali”.

Gli errori grammaticali

Ma sono proprio gli errori grammaticali che possono dare il giusto segnale: la prima cosa da fare è evitare di aprire qualsiasi link contenuto nella mail, evitando di cancellarla e avvisando subito il 112 che trasmetterà la segnalazione alla polizia postale. L’autorità giudiziaria d’altronde non invia documenti e convocazioni sugli indirizzi mail (a meno che non siano indirizzi di posta certificata, che filtrano tentativi di truffa), come hanno spiegato proprio i carabinieri nel corso dei diversi incontri organizzati con le persone anziane per sensibilizzarle sul tema delle truffe e metterli in guardia. “Io dal canto mio ho segnalato tutti i casi di mia conoscenza alla polizia postale, e sollecito tutti a fare lo stesso – conclude Pascucci – La segnalazione è fondamentale per aiutare gli investigatori a bloccare, quantomeno, i vari profili, e anche per aiutare le persone a non cadere nella stessa trappola”.

Leonardo Nicolini

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Avvocato, rugbista, scrivo di cronaca ma non disdegno lo sport.

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