Roma, 14 apr. – Pomezia, profughi ucraini sfruttati per la produzione illegale di sigarette. La Guardia di Finanza ha scovato una fabbrica clandestina di sigarette in cui venivano sfruttati dipendenti di diverse nazionalità, tra loro sono stati individuati anche dei profughi ucraini. Il materiale trovato nello stabile è stato posto sotto sequestro e supera le 82 tonnellate. Mentre il titolare è stato arrestato.
Pomezia, profughi ucraini sfruttati per la produzione illegale di sigarette
La fabbrica si trovava nella zona industriale di Pomezia, a seguito di controlli della Guardia di Finanza, è stata scovato un giro di produzione di sigarette di contrabbando. Gli operai erano costretti a lavorare con turni massacranti. Parte dei ‘dipendenti’ era di origine russa, ucraina e moldava. A seguito del sequestro e della chiusura dello stabile per loro è stato predisposto un alloggio temporaneo nell’attesa di trovare una soluzione definitiva, mentre il titolare della fabbrica è stato tratto in arresto.
Il sequestro dei beni
Le fiamme gialle hanno sequestrato oltre 82 tonnellate di materiale per un valore complessivo di 19 milioni di euro. I contrabbandieri riproducevano i marchi più noti in commercio. Tutto il materiale rinvenuto ovvero 44 tonnellate di sigarette, già impacchettate, e 38 di tabacco lavorato sono destinati alla distruzione. Il titolare, finito in manette, è accusato dei reati di contrabbando, contraffazione, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Ida Cesaretti