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Risse tv e opinionisti, Vigilanza Rai pronta a misure drastiche. Zonetti (Vigilanza Tv): “Basta esibizionismi dei soliti noti”

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Roma, 8 apr – Quello degli opinionisti in tv è un circo che sembra non dover fermare mai il suo macabro tour: macabro sì perché ha avuto la sua esplosione con la pandemia da Covid e ora prosegue sulla scorta di un’altrettanto tragica evenienza, quella della guerra in Ucraina. A far discutere nelle ultime settimane, forse più delle morti civili e delle conseguenze economiche questo conflitto ha e avrà sull’Europa, il contratto (poi saltato) del professor Alessandro Orsini con la trasmissione #Cartabianca su Rai 3.

Risse tv e opinionisti, la Commissione Vigilanza Rai pronta a misure drastiche

Il sito Vigilanzatv.it oggi svela in anteprima le misure prese dalla Commissione di Vigilanza Rai, finalmente decisa a regolamentare gli opinionisti nei programmi di approfondimento e nei talk politici. E’ proprio il sito dell’esperto di tv Marco Zonetti ad aver pubblicato in anteprima  il testo inviato dal Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini ai senatori e deputati che la compongono, chiamati dunque a presentare i propri emendamenti che saranno poi discussi nella votazione che si terrà con ogni probabilità la prossima settimana. Roma Life ha chiesto quindi proprio a Zonetti di spiegare a noi ‘profani’ il testo di Barachini e di commentarlo per noi.

Zonetti (Vigilanzatv.it): “Porre un freno al ‘salottino dei soliti noti'”

“Riguardo alla questione degli opinionisti nei talk show, con Roma Life si era proprio parlato del “bubbone” scoppiato in Rai dopo il caso Orsini. Il Presidente della Commissione di Vigilanza Alberto Barachini (Forza Italia) ha presentato a senatori e deputati che compongono l’organo bicamerale una proposta di risoluzione che in primis limita il ricorso ai “tuttologi”, ovvero a quei personaggi – spesso sprovvisti di qualsivoglia competenza specifica – invitati nei programmi di approfondimento a discettare di ogni argomento dello scibile umano: dalla guerra ai matrimoni Vip; dalla pandemia alle faide della Corona inglese; dal riscaldamento globale alle esibizioni di Ballando con le Stelle” ci spiega Zonetti. “In secondo luogo, nella bozza s’invitano i conduttori a evitare l’allestimento di “teatrini della contrapposizione” volti solo ed esclusivamente a suscitare battibecchi o addirittura risse – vere o presunte – per alzare lo share delle trasmissioni. La proposta prevede inoltre una rotazione delle presenze (privilegiando le ospitate a titolo gratuito), per porre un freno a quello che io definisco il “salottino dei soliti noti”, ovvero il perpetuo consesso di amici, amichetti, amiconi, spesso finanche parenti, che se la cantano e se la suonano in un tripudio autoreferenziale che non apporta alcunché al dibattito e che non favorisce una sana varietà di voci e di opinioni. La bozza è al momento al vaglio dei componenti della Commissione per i vari emendamenti, e sarà votata – si spera – la prossima settimana“.

“In Italia durante emergenza Covid i programmi hanno creato solo confusione”

“La pandemia prima, e la guerra russo-ucraina poi, hanno fatto emergere in tutta la sua evidenza l’assoluta irrilevanza dei talk show e la loro inesistente incidenza sulle sorti del mondo” appunta giustamente Zonetti. “In Italia, durante l’emergenza covid-19, i programmi cosiddetti di approfondimento hanno approfondito perlopiù la confusione dei poveri spettatori che si vedevano snocciolare dalla mattina alla sera le più diverse teorie, spesso contrastanti, sull’infezione, sulla sua virulenza, sulla sua diffusione, in una rapsodia di dichiarazioni e smentite che hanno solo reso celebri i vari onnipresenti “luminari”, ora – dopo mesi e mesi di sovraesposizione mediatica – messi in secondo piano dagli esperti di geopolitica”.

“Giusto che talk vengano regolamentati, basta esibizionismi narcisistici degli opinionisti”

“Mentre i primi pontificavano, il virus continuava a mietere vittime e a mutare a prescindere dalle loro teorie; e mentre da un mese e mezzo i secondi commentano bombardamenti, feriti e morti, la guerra continua a infuriare in barba alle loro vuote disquisizioni che si possono riassumere in due parole: aria fritta” commenta la mente dietro Vigilanzatv.it “che tuttavia, nel caso dei talk show Rai, cara ci costa”. “Per questo è quanto mai necessario che essi vengano regolamentati garantendo un pluralismo di voci autorevoli e (davvero) competenti nel rispetto del servizio pubblico e del cittadino che paga il canone” chiosa Zonetti “non per assistere agli esibizionismi narcisistici di ospiti, opinionisti e conduttori bensì per essere informato”.

Ilaria Paoletti

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