Home Spettacolo Zonetti (Vigilanza Tv): “Caso Orsini fa scoppiare bubbone degli opinionisti pagati. Sulla...

Zonetti (Vigilanza Tv): “Caso Orsini fa scoppiare bubbone degli opinionisti pagati. Sulla Ferrari attacco ad personam”

0

Roma, 30 mar – Tira una brutta aria in Rai ultimamente, tra polemiche sul ‘cambio rotta’ di Rai Sport e quelle sul contratto con #Cartabianca (poi stracciato) al professor Alessandro Orsini. Il servizio sembra sempre meno pubblico e sempre più piegato a logiche che a noi contribuenti appaiono ogni giorno meno chiare. Per capirci meglio noi di RomaLife abbiamo quindi chiesto ‘aiuto’ ad uno che di tv se ne intende: Marco Zonetti, direttore del sito Vigilanzatv.it, sito che ormai è un oracolo pieno di notizie illuminanti e retroscena inediti su mamma Rai – e non solo.

Ci sono state diverse lamentele e polemiche, sui social e alcuni giornali, riguardo alla cancellazione del format condotto da Paola Ferrari, professionista molto amata dal pubblico. Come valuti questa scelta da parte di Rai?

“Come in moltissimi casi precedenti a quello di Paola Ferrari e RaiSport, in Rai sembra vigere la regola secondo la quale, nel momento in cui viene nominato un nuovo direttore di rete, quest’ultimo voglia a tutti i costi lasciare il proprio segno. E il modo più eclatante per farlo, nonché il più facile, è quello di rimpiazzare un volto – meglio se noto – alla conduzione di un programma, con qualcuno più gradito al nuovo corso. Il tutto, spesso, senza operare una ragionata valutazione sull’impatto della sostituzione, bensì trattando i vari personaggi come figurine da sistemare, cambiare, spostare, rimuovere a proprio piacimento a prescindere da risultati e gradimento. Nella fattispecie di Paola Ferrari, far precedere la sua sostituzione con una frecciatina su “cosce” e “scollature”, dopo la polemica del chiacchierato video alla Basic Instinct che in fondo è stato un innocuo episodio di “colore” rispetto a tanti esempi assai più gravi che non vengono minimamente condannati, ha fatto apparire l’allontanamento della giornalista dalla Domenica Sportiva come un procedimento “ad personam” stigmatizzato da più parti. Per giunta, io sono per una società in cui, fermo restando il rispetto del prossimo e in questo caso dei telespettatori, una donna sia libera di vestirsi come vuole senza che ciò intacchi le sue capacità, le sue competenze, il suo curriculum, il suo professionismo. E mi pare che tale descrizione si attagli perfettamente a un volto storico dello sport Rai come Paola Ferrari”

Come commenti la vicenda della cancellazione del contratto del prof Orsini per le sue tesi sulla guerra in Ucraina?

“La polemica sulla rescissione del contratto del professor Orsini a #Cartabianca ha fatto scoppiare il bubbone degli opinionisti pagati nei talk show politici, che del resto era un segreto di Pulcinella. Nel caso specifico, la Rai si è comportata piuttosto maldestramente, lasciando intendere che la conduttrice Bianca Berlinguer avesse contrattualizzato il docente della Luiss senza consultarsi con la Direzione di Rete né tantomeno con l’Ad Fuortes, che poi di fatto hanno preso le proprie distanze stracciando il contratto e innescando nuove polemiche. Diatribe e reazioni che già striderebbero in una Tv locale, figuriamoci nella televisione di Stato pagata dai cittadini. Tornando alla questione degli opinionisti pagati, sono personalmente d’accordo con Aldo Grasso, secondo il quale essi vengono spesso scelti non soltanto per le loro competenze ma perché più in grado rispetto ad altri di fomentare accesi dibattiti o addirittura risse acchiappa-audience. E concordo anche con il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi e con Sebastiano Messina, che auspicherebbero trasparenza al riguardo nei confronti dei telespettatori. I quali sono tenuti a sapere se l’opinionista percepisca un compenso (a maggior ragione se si tratta di soldi pubblici) per esprimere il suo parere in un programma di approfondimento e su materie delicate quali la salute pubblica o il rischio di una guerra mondiale. Trovo personalmente inopportuno, per esempio, che le firme dei quotidiani o addirittura i loro direttori siano ospiti fissi pagati nelle trasmissioni, poiché a mio parere questo rischia di pregiudicare la loro libertà di opinione nei confronti dell’azienda che li contrattualizza, nonché dell’editore nel caso in cui sia un privato e non la Rai. D’altra parte, non mi piace neanche vedere i commissari della Vigilanza Rai ospiti fissi o ricorrenti nei talk show della Tv di Stato, sulla quale sono chiamati a vegliare quali organi esterni super partes, e non certo da partecipanti attivi ai suoi programmi”.

Ilaria Paoletti

Previous articleSocial contro Pietro Diomede: il comico nella bufera per le battute sulla pornostar uccisa
Next articleItalia fuori dai Mondiali, Argentini (Asi): “Problema risiede nei settori giovanili: osiamo poco”

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here