Home Economia L’antivirus Kaspersky un “pericolo” russo? L’allarme di Gabrielli: “Va disinstallato”

L’antivirus Kaspersky un “pericolo” russo? L’allarme di Gabrielli: “Va disinstallato”

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Roma, 14 mar – L’antivirus Kaspersky un “pericolo” russo? L’allarme: “Va disinstallato”. “Scontiamo i limiti strutturali di un sistema di server pubblici inadeguato, e che pure in questo ambito dobbiamo liberarci da una dipendenza dalla tecnologia russa” ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza nazionale, Franco Gabrielli, in un’intervista al Corriere della Sera.

L’antivirus Kaspersky un “pericolo” russo? L’allarme: “Va disinstallato”

Gabrielli ha fatto riferimento a “sistemi antivirus prodotti dai russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni che stiamo verificando e programmando di dismettere, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco. È il quinto settore di possibile conflitto dopo cielo, terra, mare e spazio”. Sebbene non abbia fatto nomi, il riferimento all’antivirus Kaspersky è chiaro.

Antivirus come “cavalli di Troia”

Secondo il presidente del Copasir, Adolfo Urso, questi programmi “possono diventare cavalli di Troia per eventuali attacchi”, riporta il Mattino. Gli antivirus “devono essere costantemente aggiornati da chi li sviluppa. È importante prendere contromisure adeguate”. Anche perché “è stato evidenziato in più documenti che la Russia è il Paese più significativo al mondo a livello di guerra cibernetica”. Per il senatore Urso è necessario “realizzare una difesa attiva, non puntare solo a proteggerci. Bisogna equiparare gli attacchi informatici su vasta scala ad attacchi terroristici”.

Un successo tutto russo

L’antivirus Kaspersky viene prodotto da un’azienda fondata a Mosca da Eugene Kaspersky nel 1997. Nel 1989 Kasperky scopre il virus informatico Cascade e mette a punto una utility per contrastarlo: questa invenzione diventa la base dell’antivirus AVP, che nel 2000 prende il nome   di Kaspersky Anti-Virus. L’informatico diventa molto noto e anche uno tra gli uomini più facoltosi della Russia.

“Io cyberspia? …”

Il suo antivirus raggiunge 2.700 partnership con il settore pubblico tra cui ministeri, comuni, alcuni settori delle forze dell’ordine, partecipate nei servizi di pubblica utilità. Kasperksy collabora anche con il team Ferrari di Formula 1. Nel 2017  l’Agenzia federale per la sicurezza nazionale americana (Dhs)  ha messo al bando le sue soluzioni. Intervistato allora dal Corriere della Sera, rispose così: “Io cyberspia del Russiagate? Attaccano me per colpire Putin”. E ancora: “Cosa farei se Putin mi chiedesse di aiutare i servizi segreti russi? Gli direi di no. Se una società di sicurezza informatica facesse diversamente sarebbe morta”.

Ilaria Paoletti

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