Roma, 11 mar. – Albergatore rifiuta una stanza a due profughi: non avevano il Green Pass. L’episodio è accaduto in un albergo di Bologna. Madre e figlia, scappate da Kiev, si sono viste rifiutare una camera in quanto non munite di Green Pass.
Albergatore rifiuta una stanza a due profughi: non avevano il Green Pass
Per gli ucraini in cerca di rifugio in Italia, il vaccino contro il Covid e la relativa Certificazione Verde sono gli ultimi dei problemi. In fuga dal loro Paese, dopo viaggi lunghi ed estenuanti, la preoccupazione principale che hanno è sentirsi al sicuro. Ma c’è chi, per rispettare rigidamente delle regole, perde di umanità. In questo caso si tratta di un albergo a Bologna, prima accettano la prenotazione, il pagamento viene effettuato, dicono che non ci sono problemi per la mancanza di Green Pass. Poi, dopo 30 ore di viaggio, una donna con la figlia 11enne che arrivavano da Kiev si sono viste rifiutare la stanza. Da qui la corsa disperata delle 2 donne alla ricerca di una farmacia notturna per poter effettuare un tampone rapido. Nonostante il test rapido, l’albergo ha continuato a fare storie.
Si chiede un pò di elasticità nell’applicazione delle regole
Dmytro Mahdych, Presidente dell’associazione Nuova Ucraina, aveva contattato Olha Martyniuk, che lavora nell’assistenza a Bologna, per trovare un alloggio ad una donna e a sua figlia provenienti dalla zona di guerra. Olha, chiama un hotel spiegando l’intera situazione, la fuga dalla guerra, la mancanza di Green Pass, e tutto sembrava procedere per il meglio fino a quando le donne non si sono presentate in albergo. Olha ritiene che “Il rispetto delle regole è importante, ma non si può perdere l’umanità. Non si può essere indifferenti di fronte a una mamma in fuga dalla guerra con la sua bambina di 11 anni”.
Elisabetta Valeri