Roma, 9 mar – La ‘ricetta’ Ue per combattere Putin? “Abbassare il termostato di un grado”.
Il piano della Commissione europea per ‘liberare’ l’Ue dalla dipendenza dal gas russo include tante azioni sul lungo raggio ma anche una raccomandazione che i cittadini dell’Unione Europea potrebbero (dovrebbero?) mettere in pratica da casa loro.
La ‘ricetta’ Ue per combattere Putin? “Abbassare il termostato di un grado”
“Abbassare di un grado il termostato per il riscaldamento degli edifici in tutta l’Ue”, si legge tra le misure per l’efficientamento energetico riportate da EuropaToday. Questa azione collettiva permetterebbe “di risparmiare 10 miliardi di metri cubi di gas naturale” ogni anno. Grama soddisfazione visto che siamo ancora lontani dal poter fare a meno dei 155 miliardi di metri cubi di gas russo importati dall’Ue solo nel 2021.
Questa “attività di sensibilizzazione” sul risparmio energetico è parte della strategia Ue per ridurre di due terzi entro la fine del 2022 la dipendenza dal gas russo. Ne sembra abbastanza fiero il vicepresidente dell’esecutivo europeo, Frans Timmermans. “Un semplice cambiamento di abitudini individuali” può avere “un impatto enorme”. “Prendere sul serio il risparmio energetico – ha aggiunto Timmermans – dovrebbe diventare il contributo di tutti per risolvere questa crisi attuale”.
“Risparmiare è la parola chiave”
Secondo i numeri evidenziati dalla stessa Commissione, il piccolo (per chi?) sacrificio sul riscaldamento delle case e degli uffici, comunque, non è neanche lontanamente sufficiente per liberarsi dalla dipendenza del gas russo. Usa e il Regno Unito hanno messo uno stop alle importazioni di gas e petrolio dalla Federazione Russa, ma l’Ue si è limitata a spiegare come diventerà – forse – indipendente dall’energia di Mosca. Per rispondere all’eventuale ritorsione di Mosca “abbiamo un piano di emergenza da mettere in campo”, ha garantito Kadri Simson, commissaria europea all’Energia. Questo prevede che il gas russo “venga rimpiazzato parzialmente dalle consegne di altri fornitori” ma anche “sostituendo il gas naturale con altre fonti energetiche” e per mezzo di “una maggiore efficienza energetica e dunque risparmiare è la parola chiave”. Lo spettro del black out è vicino.
Ilaria Paoletti