Roma, 4 Mar. – Sileri: “No super green pass per i profughi ucraini”. Bufera sui social. Il sottosegretario al ministro della Salute ha dichiarato che per i rifugiati basta un tampone per accedere ai servizi pubblici.
Sileri: “No super green pass per i profughi ucraini”. Bufera sui social
Sileri: “No super green pass per i profughi ucraini”. Bufera sui social. Il sottosegretario al ministro della Salute ha dichiarato che per i rifugiati basta un tampone per accedere ai servizi pubblici. “Lo status di rifugiato consente l’accesso alla nostra sanità, oggi o domani uscirà la circolare del nostro ministero, verranno fatte tutte le procedure, compreso il tampone per chi arriva e verrà offerta loro la possibilità di vaccinazione”. Lo status di rifugiato “non prevede l’obbligo del super Green Pass, è chiaro che noi offriremo la vaccinazione ma quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio”. Per prendere treni o bus “si procederà ad un controllo mediante tampone”.
Critiche alle dichiarazioni di Sileri
Le dichiarazioni di Sileri saranno state rilasciate anche sulla scia della reticenza dei profughi a vaccinarsi per i possibili “effetti collaterali”. Ma, sui social, non mancano critiche alle dichiarazioni del sottosegretario, si legge che i cittadini italiani godono di meno diritti dei rifugiati, si parla di discriminazione razziale, si parla di lavoratori obbligati al vaccino per non rimanere senza stipendio, c’è chi rimarca che il Covid si diffonde a prescindere dalla nazionalità, non possiamo prenderci un caffè al bar, non possiamo più mantenere dei “veri” contatti sociali, siamo trattati come cittadini di serie B… siamo trattati alla stregua di criminali.
Elisabetta Valeri