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Guerra in Ucraina, Di Stefano (Exit): “Schierati solo dalla parte del popolo italiano”

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Roma, 28 feb – Simone Di Stefano (Exit) oggi commenta la posizione italiana circa la guerra in Ucraina molto duramente, analizzando come questo conflitto ponga l’Italia nella situazione di trovarsi, un domani, senza fonti energetiche: “Schierati solo dalla parte del popolo italiano che ha bisogno della sua energia”.

Guerra in Ucraina, Di Stefano (Exit): “Schierati solo dalla parte del popolo italiano”

“Nelle crisi geopolitiche ed in generale, un politico dovrebbe avere come stella polare unicamente l’interesse nazionale. All’Italia interessano principalmente il Gas e i rapporti commerciali con la Russia. I rapporti commerciali ammontano a svariati Miliardi” scrive oggi sulla pagina del movimento Exit Simone Di Stefano. “Chi dice “cosa ce ne facciamo del Rublo svalutato” è un mentecatto. Gli scambi internazionali sono in euro o dollari, e quelle riserve Russe di valuta bloccata dalle banche centrali USA e Ue erano destinate anche a noi, alle nostre aziende e ai nostri lavoratori”.

“I nostri alleati della Nato ci hanno portato a dipendere dalla Russia”

“Riguardo Gas ed energia, a chi chiede di schierarsi “senza se e senza ma” con “l’Occidente”, va ricordato che i nostri “alleati” della NATO ci hanno portato prima in una situazione di assoluta dipendenza dalla Russia e ora ci chiedono di tagliare l’unico fornitore rimasto” insiste Di Stefano. “Prima in Libia, dove i nostri alleati NATO, Francia e USA, hanno generato il caos che ha estromesso l’Italia da fondamentali e vitali risorse strategiche. Grazie alla NATO e soprattutto grazie all’impotenza cialtronesca, servile e piagnona della politica italiana”. “Poi nel mediterraneo, dove le nostre navi da ricerca di ENI, che cercano giacimenti di petrolio e Gas, vengono bloccate e minacciate da navi militari Turche, nostro alleato NATO. Anche qui la risposta politica italiana è stata un peto nel vento.”

“Chi si dichiara sovranista e poi si schiera con la Nato …”

“Infine” dice Di Stefano “in Egitto, dove ENI trova nel 2015 l’enorme giacimento di Zhor e stranamente pochi mesi dopo da un paese alleato NATO, l’UK, viene inviato un giovane ricercatore italiano che diventerà un cadavere scomodissimo fra i rapporti Italia/Egitto”. “Queste piccole riflessioni per rispondere a chi nella politica italiana si dichiara “sovranista” o “tutore degli interessi nazionali” e poi pretende come al solito che ci si schieri “senza se e senza ma” dalla parte della NATO o dell’”Occidente” in generale” continua il leader di Exit. “Son gli stessi che quando qualcuno parlava di sovranità e autosufficienza energetica o di mettere piede in Libia a tutelare i nostri interessi, si stizzivano perché queste idee facevano piangere i Formigli o venivano perculate dalle Littizzetto”. Quindi “senza se e senza ma” ci si schiera solo dalla parte dell’Italia e del popolo italiano che ha bisogno della sua energia. Lontano dai facili piagnistei imposti dalla propaganda mediatica. Ma vi pisciate così tanto sotto di essere “i buoni” ed essere accarezzati sulla testa dai mullah mediatici globalisti, che dimenticate l’interesse nazionale. O semplicemente non ve ne è mai fregato niente”, chiosa Di Stefano.

Ilaria Paoletti

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