Roma, 26 feb – Guerra in Ucraina, D’Alema controcorrente: “L’Occidente ha sbagliato verso la Russia”. Stanno facendo discutere alcune delle affermazioni dell’ex presidente del Consiglio sul conflitto in corso contenute in un’intervista a La Stampa.
Guerra in Ucraina, D’Alema controcorrente: “L’Occidente ha sbagliato verso la Russia”
Prima fermare la guerra e dopo ascoltare le ragioni dei russi. “Noi possiamo vincere questo braccio di ferro con la Russia, se oltre alla necessaria fermezza c’e’ anche una visione politica sostenibile per la Russia”. Lo dice l’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema in un’intervista a ‘La Stampa’ in cui analizza la situazione in Ucraina parlando di “aggressione militare”, “errore” e “crimine”. “La politica dell’Occidente verso la Russia e’ stata una politica sbagliata che ha favorito il nazionalismo di Putin – evidenzia – soprattutto gli americani non hanno fatto nulla per inserire la Russia in un contesto di post-guerra fredda. Un errore storico. Iniziato già nell’epoca di Gorbaciov”.
“I russi non hanno mai escluso entrata in Nato”
E aggiunge: “Nel momento in cui la Russia aveva bisogno di un Piano Marshall nessuno le dette un euro. Poi iniziò un drammatico declino fino a Putin, che e’ la risposta a tutto questo. La Russia vede in Putin l’uomo che le restituisce il ruolo di una grande potenza”. Secondo D’Alema, “il nazionalismo ucraino doveva essere scoraggiato non incoraggiato da una parte del mondo occidentale – dice – il tema della sicurezza della Russia non e’ stato mai affrontato in modo serio”. Per l’ex presidente del Consiglio c’erano e ci sono due possibilità. “I russi non hanno mai escluso una loro inclusione in una Nato che cambi natura – evidenzia – altrimenti occorre realizzare una struttura comune della sicurezza europea. Una nuova Conferenza di Helsinki. Un’architettura in grado di garantire noi e garantire loro”, e aggiunge che bisogna rinunciare all’idea che la garanzia sia data dal fatto “che noi circondiamo la Russia”. Per D’Alema “le sanzioni non bastano. Il rischio e’ quello di un comune declino dell’Europa e della Russia”.
Leonardo Nicolini