Roma, 10 feb – Centocelle, riempita di botte e tormentata con migliaia di chiamate per 1000 euro di debito. La donna tormentata ha ricevuto oltre 2mila telefonate dal suo aguzzino in soli due mesi.
Centocelle, riempita di botte e tormentata con migliaia di chiamata per 1000 euro di debito
Una donna, impiegata in una ditta di pulizie di Centocelle si è rivolta ad amici e parenti ottenendo piccole somme di denaro: il suo stipendio e la situazione famigliare non le permettevano di vivere decentemente e pagare l’affitto. Ma i debiti salivano, così si è rivolta ad un collega di lavoro chiedendogli 4mila euro. Lui ha detto di si, rassicurandola, dicendole che glieli avrebbe potuti ridare tranquillamente in 4 o 5 mesi. Lui si sarebbe preso solamente un piccolo interesse di 1000 euro. I 1000 euro a titolo di interessi diventano 40mila. Ma, su preghiera della donna, scendono a 6mila euro.
Botte e persecuzioni
Ma la verità era diversa: l’uomo è diventato in tutto e per tutto un aguzzino. E la donna dopo mesi di vessazioni ha denunciato ai carabinieri la situazione: in manette è finito un insospettabile 29enne residente al Quarticciolo, incensurato. Il brav’uomo l’aveva anche aggredita diverse occasioni e procurandole ematomi e ferite. Per ben due volte in strada a Centocelle il 29enne costringe la donna a salire sulla sua auto e, dopo averla schiaffeggiata e presa a calci si fa dare del denaro. Ma si presenta anche a casa, armato di un bastone di ferro, al grido di “voglio i soldi altrimenti ti ammazzo”. La donna, proprietaria al 50% di un appartamento con la sorella, decide di venderlo ma l’usuraio lo viene a sapere e pretende altro denaro a titolo degli interessi dei debiti pagati con ritardo
“Vengo a casa tua e ti ammazzo”
“Se non mi dai i soldi che ti ho chiesto vengo a casa tua e ti ammazzo”, “ti brucio casa”. Ed ancora: “Guardati sempre le spalle perchè altrimenti meno a te, tuo marito e tua suocera”. “Non ho paura di nessuno mi fanno le pip** sia i carabinieri che tuo zio”: oltre duemila telefonate (2012 per la precisione) dal tono insindacabile ricevute dalla donna da dicembre del 2020 al maggio dell’anno successivo. L’8 febbraio, su richiesta del procuratore aggiunto Giovanni Conzo e su disposizione del giudice per le indagini preliminari Massimo Marasca l’usuraio è quindi stato arrestato ed è finito in carcere. E’ accusato di usura ed estorsione aggravate in danno di persone che si trovano in stato di bisogno.
Elisabetta Valeri