Roma, 8 feb – Ucciso e bruciato da 4 egiziani: dietro l’omicidio il business delle frutterie . Per l’omicidio di Ibrahim Abdu Ramadam, trovato cadavere in un campo vicino ad Anguillara Sabazia, sono indagati 4 connazionali.
Ucciso e bruciato da 4 egiziani: dietro l’omicidio il business delle frutterie
Ibrahim Abdu Ramadan è stato ucciso con una coltellata alla gola: poi il suo corpo è stato dato alle fiamme ad Anguillara Sabazia. Il suo cadavere carbonizzato è stato trovato sabato 22 gennaio da un passante. Tra i fermati con l’accusa di omicidio 4 egiziani, fra cui due fratelli titolari di alcune frutterie nel quadrante nord-ovest dell’Urbe. E adesso gli inquirenti si concentrano proprio sulle loro attività, che potrebbero aver dato il movente all’assassinio di Ibrahim, di appena 24 anni. Ibrahim infatti in passato aveva lavorato come dipendente dei due fratelli. A portare la procura della repubblica di Civitavecchia a disporre il fermo dei quattro il concreto pericolo di fuga da parte di uno degli indagati: stava preparando la fuga in Egitto. “La valigia deve stare da me domani mattina per favore” dice al telefono.
L’indagine per omicidio di Ibrahim avrebbe casualmente ricondotto ad un’altra investigazione, questa ivnece partita da una denuncia presentata dai due fratelli egiziani agli agenti del commissariato Primavalle: pochi giorni prima del ritrovamento del cadavere del 24enne ad Anguillara, hanno sporto una querela per denunciare l’incendio di un tendone di una delle loro attività commerciali. Gli investigatori hanno dunque eseguito degli accertamenti sulle immagini video riprese da alcune telecamere posizionate vicino alla frutteria dove era stato denunciato l’incendio. In tali riprese si vedono i quattro indagati salire a bordo di un’auto assieme proprio ad Ibrahim. Il video precede di alcuni giorni il ritrovamento del cadavere e mostra un un’auto. E grazie ai dati del gps, gli inquirenti hanno scoperto che quell’auto si è diretto ad Anguillara Sabazia: “In altri termini chi è salito a bordo a inizio corsa era senza ombra di dubbio sul luogo dell’uccisione della vittima” si legge nel decreto di fermo.
Ilaria Paoletti