Home Cronaca Discarica Albano, “revocare ordinanza di apertura”: la richiesta di Bruognolo (Lega)

Discarica Albano, “revocare ordinanza di apertura”: la richiesta di Bruognolo (Lega)

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Proteste per la riapertura della discarica
In arrivo nuovi rifiuti ad Albano

Roma, 24 gen – Discarica Albano, “revocare ordinanza di apertura”: la richiesta di Tony Bruognolo segretario politico Lega Roma Sud.

Discarica Albano, “revocare ordinanza di apertura”: la richiesta di Bruognolo (Lega)

“Chiediamo, con urgenza, al sindaco di Roma Gualtieri, di revocare l’ordinanza di proroga di apertura della discarica a Roncigliano.L’Arpa Lazio sostiene che è inquinata e anche il Sindaco di Roma ha ammesso questa mattina che il dato sull’inquinamento delle falde acquifere nei dintorni del sito della discarica di Albano Laziale non è rassicurante. Che cosa si aspetta quindi a chiudere il sito e mettere fine ad una situazione che mette in pericolo la salute delle persone?” queste le parole della nota di Tony Bruognolo, segretario politico Lega Roma Sud. La pericolosità della discarica di Albano Laziale in merito all’inquinamento sarebbe stata certificata non più tardi di maggio del 2021 da Arpa.

Albano Laziale, la relazione choc di Arpa

La relazione firmata da Arpa, infatti, secondo l’agenzia stampa Dire risale al 21 giugno scorso ed è stata scritta dopo un sopralluogo effettuato 6 giorni prima, il 15 giugno. Sebbene all’epoca l’ipotesi riapertura del VII invaso di Roncigliano non era nota al pubblico, qualcosa doveva bollire in pentola poiché il documento è stato compilato “in relazione alla richiesta formulata per le vie brevi di verificare lo stato dei luoghi e la funzionalità dei presidi ambientali della discarica per rifiuti non pericolosi di Albano Laziale relativamente al VII invaso”.

Il sopralluogo e i dati allarmanti

Nel corso di quel sopralluogo il dirigente Roberto Ricciariello e il dirigente responsabile Tommaso Aureli (entrambi firmatari della relazione) hanno acquisito documenti e nella loro relazione hanno scritto a chiare lettere che nel 2019 l’impianto all’epoca di proprietà della Pontina Ambiente, sebben chiuso da tre anni,  aveva fatto registrare un impennamento della soglia di contaminazione in cinque inquinanti: tricloroetilene, triclorometano, dicloropropano, arsenico disciolto e fluoruri. A parte il primo, i superamenti di tutti gli altri sono abbastanza consistenti. Si va dal doppio del limite previsto dal Testo unico dell’ambiente (triclorometano e Arsenico disciolto), a quasi il triplo (dicloropropano) fino a più del triplo (fluoruri).

Ilaria Paoletti

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