Home Cronaca Uccise la madre malata: “Soffriva troppo”. Tre anni dopo confessa: assolto

Uccise la madre malata: “Soffriva troppo”. Tre anni dopo confessa: assolto

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Anziana disabile

Roma, 21 gen – Uccise la madre malata: “Soffriva troppo”. Tre anni dopo confessa: assolto. Protagonista della vicenda Giovanni Ghiotti, che ha confessato di averle somministrato dei sonniferi e di averla soffocata con un cuscino. Per l’avvocato difensore è stato «Un atto d’amore».

Uccise la madre malata: “Soffriva troppo”. Tre anni dopo confessa: assolto

Giovanni Ghiotti, 52 anni, la mattina dei fatti si sveglia presto per il suo lavoro in fabbrica, ma come sempre si occupa prima dell’anziana madre, allettata e malata. Quel giorno, però, la genitrice sta particolarmente male. E quando il figlio se ne rende conto e si appresta a chiamare un dottore, lei gli dice: «Lascia stare. Basta». E’ il 4 novembre 2017. Poco dopo, la donna muore. Quando il medico legale arriva a Piovà Massaia, in provincia di Asti, nella vecchia casa dei due,  sul referto parla di morte naturale. Ma tre anni dopo, in una calda mattina di metà agosto, Ghiotti si presenta dai carabinieri di sua spontanea volontà: «Vi devo raccontare una cosa». Assistito dall’avvocato Marco Dapino, confesserà di essere stato lui ad uccidere la mamma: «Soffriva troppo. Si era arresa».

“Il fatto non sussiste”

«Le ho somministrato dei sonniferi. Quando si è addormentata, l’ho soffocata con il cuscino», confessa il figlio. E va a processo. Mercoledì 19 gennaio, dopo che la Procura ha avanzato per lui una richiesta di condanna a 7 anni e mezzo, il giudice lo ha assolto dall’accusa di omicidio volontario. «Il fatto non sussiste», per la Corte. Dopo la confessione del figlio, il corpo dell’anziana è stato riesumato per una consulenza autoptica. Il medico legale ha confermato quanto detto da Ghiotti: ha trovato tracce del sonnifero che il figlio avrebbe dato alla madre.

La malattia e la disperazione della donna

La madre di Ghiotti era davvero molto malata: le sue ossa si stavano consumando, pativa dolori fortissimi. Nonostante si fosse sottoposta a tre operazioni per la rottura del femore, la situazione non migliorava, anzi. I medici escludevano un quarto intervento, perché lo scheletro si stava letteralmente sgretolando. Amici e familiari hanno rilasciato le loro testimonianze circa la dedizione con cui Ghiotti si sarebbe  preso cura di entrambi i genitori negli anni. Perché il figlio si prese cura anche del padre, morto anni prima per un ictus. E quest’ultima rifiutava morire su una sedia a rotelle. Era già successo a sua sorella, e la prospettiva la faceva disperare. «È stato un gesto d’amore», ha detto in aula l’avvocato di Ghiotti.

Il pensiero del suo legale

Il legale, dopo la sentenza, ha affidato i suoi pensieri a Facebook: «Aspettava, senza nemmeno il sogno di un miracolo, privo di una speranza che non merita chi uccide la propria madre, nemmeno se per un atto di amore, perché a 92 anni le sue ossa stavano diventando polvere, le sue sofferenze continue e atroci, in un inferno quotidiano. Aspettava, senza energie, dopo avere pianto dignitosamente nascondendosi dietro una mascherina, mentre rispondeva alle domande del giudice e descriveva il dramma della scelta di quella lontana mattina. Aspettava, senza pretese di essere condiviso e neanche capito, avendo seguito la sua coscienza che poi lo aveva tradito, togliendogli sonno e serenità e vita normale per tre anni, fino a spingerlo a presentarsi dai carabinieri del paese, sedersi davanti al maresciallo incredulo, e raccontare la sua storia, a testa bassa. Aspettava, senza la lucidità che si sforza di avere chi cerca di capire, come se il destino fosse ineluttabile. All’improvviso un rumore di passi, il tocco nascosto ma fermo dell’avvocato seduto di fianco che lo invitava ad alzarsi in piedi, una voce mono-tona che rosariava formule, numeri, forse articoli.. e codice penale, e poi il silenzio… e nelle orecchie solo quelle ultime parole, appena percepite, a testa bassa, … “si assolve”».

Luciano Guido

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Luciano Guido, classe 1982. Appassionato sin da piccolo di fumetti, film e scrittura. Ama lo sport ed è particolarmente affezionato alla zona del litorale sud della Capitale

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