Roma, 5 gen – Caso Pezzotti, sdegno bipartisan: “Siamo allo stato di polizia”. Arianna Pezzotti è una madre di famiglia, incensurata, vittima di un’ingiustizia da regime totalitario. Le è stato infatti negato il tesserino da steward per una ragione che con la legalità o con il diritto non ha niente ha che fare: Arianna è militante di un’organizzazione della destra radicale, Area Rieti. Un’organizzazione perfettamente legale, integrata col territorio, e che porta avanti valori condivisibili su molteplici piani. Questa ingiustizia, infatti, è stata denunciata con sdegno da tutte le realtà politiche, da Cicchitto a Nessuno Tocchi Caino passando per Rifondazione Comunista.
Caso Pezzotti, Barbaro: “Stiamo valutando un atto parlamentare”
“Appresa la questione dal dirigente dell’Associazione Culturale Area Rieti Felice Costini, che ci ha spiegato il caso, lo riteniamo importante e stiamo già valutando nei prossimi giorni di fare un atto parlamentare”. Ad annunciarlo è il senatore di Fratelli d’Italia Claudio Barbaro, che dopo la denuncia dell’associazione laziale Area Rieti e la nota del dirigente del movimento Nessuno Tocchi Caino Umberto Baccolo manifesta la propria disponibilità a interessarsi della storia di Arianna Pezzotti, madre di famiglia incensurata a cui è stato tolto il tesserino da steward perché militante in un’organizzazione di destra.
Cicchitto: “Discriminazione non degna di uno Stato di diritto”
“Trovo agghiacciante che avere la tessera di una associazione diventi ostativo rispetto al lavoro per il quale si è seguito anche un corso di formazione. Discriminare una madre che deve mantenere i propri figli per questioni di tipo ideologico non è degno di uno Stato di diritto”.
Baccolo (Nessuno tocchi Caino): “Solidarietà ad Arianna”
“Voglio esprimere solidarietà e vicinanza ad Arianna Pezzotti, la mamma che ha perso il lavoro per una misura preventiva ostativa legata al suo essere politicamente di destra. Una delle maggiori battaglie di noi di Nessuno tocchi Caino è contro le misure interdittive che si usano preventivamente nell’antimafia, ma qui la situazione è ancora più grave e paradossale, perché non solo Arianna è incensurata e mai indagata, ma non si parla neppure di criminalità organizzata: caso unico in Italia, non la si vuol far lavorare perché ha frequentato alcuni mesi, senza la tessera, anni fa, Forza Nuova per portare aiuti ai terremotati ad Amatrice, e perché da cinque anni milita in Area Rieti, un’associazione di destra perfettamente legale, diretta da un medico di famiglia che addirittura esercita nelle carceri, quindi in un contesto istituzionale! Una grave ingiustizia quindi, per ragioni puramente ideologiche, che introdurrebbe un precedente gravissimo nel nostro paese, grazie al quale si potrebbe impedire di lavorare a chi ha idee politiche che non piacciono, anche se non ha mai fatto nulla di illegale.” lo dichiara Umberto Baccolo del direttivo nazionale di Nessuno tocchi Caino.
Rossodivita (Partito Radicale): “Racconto da Stato di polizia”
“Quello di Arianna Pezzotti è un racconto da stato di polizia, che non fa onore alla nostra Costituzione che riconosce, in assenza di qualsiasi reato o comportamento illecito, il diritto di manifestare le proprie opinioni anche facendo parte di gruppi, i quali, secondo la nostra Costituzione all’art.2, contribuiscono allo sviluppo della personalità dell’individuo. Penso che questa situazione meriti di essere sottoposta ai percorsi che l’ordinamento prevede per verificarne la legittimità.” lo dichiara l’avvocato Giuseppe Rossodivita (Partito Radicale), Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei.
Ferrero (Rifondazione Comunista): «Discriminare sulla base politica è sbagliato»
“Non conosco la vicenda, ma se una persona viene discriminata sulla base di idee politiche e privata del lavoro è un qualcosa di sbagliato. La nostra Costituzione antifascista serve a evitare ogni discriminazione”. Ad annunciarlo è Paolo Ferrero, vice presidente del Partito della Sinistra Europea.
Becchetti (Lega): “Comportamento incostituzionale”
“A prescindere da qualunque sia la partecipazione di Arianna Pezzotti ad attività politiche, i principi costituzionali garantiscono libertà di scelta politica, quindi qualsiasi sia stata la sua, di destra o di sinistra, con conseguente partecipazione ad un’associazione, questo non deve ledere il suo diritto al lavoro che è costituzionalmente garantito. Quindi quello di chi ha emesso questo provvedimento mi sembra un comportamento addirittura incostituzionale.” lo dichiara Alfredo Becchetti (Lega).
Ilaria Paoletti