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Civita di Bagnoregio, l’allarme dell’urbanista: “Devastata dal turismo di massa”

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Civita di Bagnoregio

Roma, 28 ott  – Civita di Bagnoregio, l’allarme dell’urbanista Giovanni Attili, professore alla Sapienza: “Devastata dal turismo di massa”.

Civita di Bagnoregio, l’allarme dell’urbanista

L’urbanista Giovanni Attili, professore alla Sapienza, ha scritto sul fenomeno turistico di Civita di Bagnoregio, che attira turisti da tutta Italia ma anche dal mondo,  ha scritto il saggio Civita. Senza aggettivi e senza altre specificazioni, presentato nei giorni scorsi all’Urban Center del Sacrario. Il professore non ha una visione entusiastica del turismo di massa che si è riversato sulla “Città che muore”.

“Persone vanno ad assistere a spettacolo macabro”

“Civita – dice Attili, e lo riporta il Corriere di Viterbo – inizia a morire nel momento in cui nasce, gemando aggrappata a uno scoglio di tufo che si muove e si sgretola, facendo sprofondare nella valle dei Calanchi contrade, palazzi, cinte murarie, chiese. Il boato altro non è che qualcosa che si sente nel momento del dramma. Qualcosa piuttosto ricorrente per i civitonici”.  “Il turismo di Civita è quasi tanatoscopico, le persone vanno ad assistere al macabro spettacolo della fine, che non contiene più il dramma, ma è solo un’effige da fotografare. Civita è diventata un museo a cielo aperto a cui si accede pagando un biglietto di ingresso. Un involucro vuoto e imbalsamato che mette in vendita se stesso, un patrimonio che ha perso definitivamente la sua capacità di rigenerazione”.

“Iper visibilizzazione del borgo è diventata ossesione”

L’urbanista è critico anche sulla candidatura al patrimonio Unesco: “Presenta dei rischi che l’amministrazione non sta valutando. Hanno fatto dell’iper-visibilizzazione del borgo il proprio mantra e la propria ossessione. Secondo me, ci sarebbe invece bisogno di politiche di de-visibilizzazione e di de-monumentalizzazione. La candidatura non puó diventare l’ennesimo strumento di marketing territoriale”.

Elisabetta Valeri

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Romana, classe 1987, cresciuta a Primavalle. Laureata in giurisprudenza, giornalista da per passione e voglia di raccontare la città

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