
Roma, 15 ott – “Fascista, ricordati di piazzale Loreto”, imbrattato comitato elettorale di Enrico Michetti, candidato per il centrodestra a sindaco di Roma.
“Fascista, ricordati di piazzale Loreto”, imbrattato comitato elettorale di Michetti
Scritte di minaccia che accusano Enrico Michetti di essere un fascista e gli prospettano la fine di Mussolini a piazzale Loreto sono apparse questa mattina al comitato elettorale del candidato del centrodestra a Roma, in zona Tor Marancia.
Lollobrigida (FdI): “Clima da anni settanta”
“Nella notte criminali comunisti vandalizzano con scritte la sede del comitato appaiono la stella a cinque punte delle Brigate rosse e minacce di morte”. A darne notizia e’ Francesco Lollobrigida. “E’ gravissimo quanto sta accadendo in Italia, dove è sempre più evidente che il clima di odio, fomentato da una quanto mai verosimile strategia della tensione – segnala il capogruppo FdI alla Camera – sta portando agli stessi effetti che suscitò negli anni Settanta”. “Ci aspettiamo una immediata presa di distanza da parte di tutte le forze politiche e democratiche”. “E’ una cosa deprecabile, bisogna sempre rispettare le persone, io lo ho fatto. C’è una leale competizione con lo sfidante. Ho criticato che la coalizione di Michetti si sia allargata molto destra, ospitando candidati di CasaPound. Michetti ha tutta la mia solidarietà”. Così il candidato dem a Roma Roberto Gualtieri sulle scritte di minaccia fuori dal comitato di Michetti.
Michetti: “Sono sconcertato”
“Stelle a cinque Punte delle Brigate Rosse e minacce di morte contro di me. Sono sconcertato. Il nostro comitato e’ stato profanato e vandalizzato con le stelle a cinque punte delle Brigate Rossa, Michetti fascista e richiami a Piazzale Loreto”. Così in una nota Enrico Michetti. “Questo è il risultato – spiega – del clima di odio che si è creato intorno a me ed a tutto il centrodestra e che e’ stato alimentato in tutti questi mesi di campagna elettorale dalla sinistra”. “Adesso basta, non accetterò più attacchi che hanno addirittura portato a queste intimidazioni e minacce che offendono la mia persona e che mettono in pericolo la democrazia. Questa è una vergogna”, conclude.
Elisabetta Valeri