Roma, 13 ott – Come ben sappiamo dal 15 di ottobre scatterà per tutti i lavoratori l’obbligo di green pass, e i tamponi sono la soluzione per chi non si è vaccinato. Sebbene però le farmacie propongano ogni tipo di sconto o pacchetto offerta, sono comunque oberate di lavoro e a breve scarseggeranno anche i tamponi: si rischia il caos.
Dal 15 scatta l’obbligo di Green pass e i tamponi latitano: rischio caos in farmacia
Sono circa 3-3,5 milioni di lavoratori senza vaccino: dipendenti pubblici e privati, o anche autonomi, che stanno prendendo letteralmente d’assalto farmacie e centri analisi della Penisola in vista di venerdì 15 ottobre. L’appuntamento più ambito è quello delle 8 del mattino, in tempo per ottenere il pass prima di andare al lavoro. Sono i farmacisti romani a raccontarlo, ormai esauriti perché costretti a fare anche da call center.
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I pacchetti offerta
Le farmacie, tuttavia, fiutano l’affare: seppure nel rispetto del prezzo calmierato stabilito per decreto (massimo 8 euro per un test antigenico rapido ai minorenni, massimo 15 euro per gli over18), e offrono “carnet di tamponi” e promozioni da pacco convenienza, stile paghi “2 e prendi 3”, ormai diffusissimi in alcuni laboratori romani. In una farmacia nel centro della Capitale, addirittura, 20 tamponi vengono 240 euro, anziché 300.
Caos in tutta Italia
Secondo il Messaggero, in Toscana ad esempio ci sono farmacie che prendono appuntamenti già per fine novembre, mentre in provincia di Verona, come segnala la stampa locale, c’è un laboratorio che ha mandato in tilt un’intera cittadina. All’alba di lunedì mattina infatti, alla porta del centro c’erano un centinaio di persone e una lunga fila di auto, giunte per accaparrarsi uno dei pacchetti low cost da 10 tamponi a 50 euro. Situazione simile a a Milano a Vicenza, da Napoli fino alla Liguria.
L’allarme di Cossolo (Federfarma)
Questo manda in tilt la federazione dei farmacisti italiani, e si capisce dalle stesse parole del presidente di Federfarma Marco Cossolo, infatti già nei giorni scorsi ha invitato a diffidare delle offerte che «seppur non vietate dall’accordo siglato con la struttura commissariale, lasciano qualche dubbio». Per Cossolo «la prima cosa è la questione sanitaria: è stato stabilito un prezzo massimo di 15 euro che permette alla farmacia un margine equo come già fatto a suo tempo con le mascherine. Ma certamente le cose vanno fatte per bene e cercare, spero solo con l’efficienza e la competizione, di offrire un prezzo più basso mi deve comunque garantire la qualità del test e la sicurezza per il cliente. Chi non rispetta i protocolli incorre in sanzioni, è bene ricordarlo». Un’altra osservazione è invece di principio: «Non credo sia molto bello che un farmacista lavori informando sul valore dei vaccini, e allo stesso tempo dall’altra parte offra, scontati, i test per avere il Green pass senza la vaccinazione. Non è bello – conclude – ma non commette nessun reato».
Elisabetta Valeri