Burioni la spara grossa: “I lavoratori che da venerdì pagheranno i tamponi sono egoisti e superstiziosi”

Roma, 12 ott – Roberto Burioni scrive molto su Twitter perché quello, in parte, è il suo lavoro. Chi invece per lavorare dovrà accedere ad un ufficio o in un cantiere, da venerdì sarà costretto ad esibire il Green pass, da vaccinato o tamponato, pena la sospensione dal lavoro con conseguente perdita dello stipendio. In questo clima di tensione sociale, tensione rappresentata in varie città (non da ultima Trieste coi suoi portuali), l’artefice diMedical facts decide di andarci giù pesante accusando i lavoratori sprovvisti di certificazione verde di essere egoisti e vittime di sciocche superstizioni.

Burioni: “Lavoratori che da venerdì dovranno pagare? Egoisti e superstiziosi”

“I lavoratori che venerdì dovranno pagare per lavorare (facendosi i tamponi) sono quelli che, senza nessun motivo razionale, per pura superstizione e con una buona dose di autolesionismo egoista, hanno rifiutato in maniera irrazionale un vaccino sicuro, efficace e GRATUITO” scrive Burioni su Twitter. “Aggiungo: chi non si vaccina, oltre a mettere a rischio se stesso; mette a rischio i colleghi sul posto di lavoro”, continua.

Non parla di politica (ma lo fa scagliandosi contro i sindacati)

D’altronde, in un tweet precedente Burioni aveva minimizzato financo le proteste dei sindacati di sinistra contro la Cgil per la sua politica “troppo morbida nei confronti del governo Draghi e sul green pass. “Corto circuito. Antifascisti che danno dei fascisti alle vittime della violenza fascista protestando – come i fascisti – contro il green pass. Per fortuna che non mi occupo di politica”, ecco sì, per fortuna Burioni non se ne occupa, perché gestisse la comunicazione politica come gestisce quella “medica” o fattoide verrebbe lui stesso accusato di fascismo. Peraltro, il medico star ha perso completamente di vista le rivendicazioni dei sindacati, Cgil “vittima” compresa, che chiedono il tampone gratuito per i lavoratori, e lo fanno da mesi. Ma si, giusto, per fortuna lui non parla di politica.

Ilaria Paoletti