Lanuvio, 11 ott – La Polizia Locale di Lanuvio è intervenuta in un’area per l’innesco di un incendio doloso che stava mandando in fumo un terreno agricolo di grandi dimensioni. L’operazione, condotta insieme alla locale Protezione civile, ha portato però a un risvolto inaspettato.
A Lanuvio incendio doloso con ritrovamento inaspettato
L’intervento, coadiuvato dai Vigili del Fuoco di Velletri, ha evitato un vero e proprio disastro ambientale, poiché a ridosso del terreno in questione è stata individuata la presenza di un’altra area con diversi veicoli apparentemente rottamati e lì depositati, due dei quali già erano stati avvolti dalle fiamme.
I caschi bianchi Lanuvini, diretti dal comandante Sergio Ierace presente sul posto, sono riusciti a individuare l’uomo che aveva innescato l’incendio, risultato peraltro titolare dell’area adibita illecitamente a deposito e demolizione di veicoli, che apparivano peraltro in parte nascosti dalla folta vegetazione.
Deposito non autorizzato
La Polizia Locale, avviate le indagini, ha scoperto che tra gli oltre trenta veicoli ed una barca presenti nel campo, unitamente a centinaia di lamierati, motori, scocche, ciclomotori e diverse altre parti meccaniche, vi era anche una carrozzeria che mostrava una vecchia autorizzazione di Marino, ovviamente non valida per il territorio di Lanuvio. Anche il deposito in questione dei veicoli rottamati appariva privo di qualsiasi autorizzazione violando quando disposto in materia di rifiuti dalla vigente normativa. Le perquisizione eseguite d’iniziativa hanno dato la possibilità di verificare la presenza di veicoli privi di segni identificativi sapientemente abrasi al fine di non permettere di individuare la loro provenienza, veicoli già in parte tagliati e smontati a pezzi, unitamente ad altri veicoli ancora integri.
Incendio doloso di Lanuvio forse opera di un settantenne
L’attività condotta dagli uomini di Via Cesarini Sforza avrebbe accertato anche che l’incendiario identificato era già noto alle Forze dell’ordine, essendo stato arrestato, insieme ad altre dalla Polstrada di Albano nell’agosto del 2020 per analoghi reati. Ed era già stata oggetto di sequestro da parte della Procura della Repubblica di Velletri. L’uomo, settantenne nativo delle marche, è stato così deferito all’Autorità giudiziaria di Velletri per violazione dei sigilli, riciclaggio, ricettazione, tutti reati contestati come eseguiti in concorso con altri soggetti allo stato ignoti.
Proseguono le indagini volte a recepire le cause dell’incendio, nonché i soggetti coinvolti nell’illecita attività nuovamente avviata, sebbene già posta sotto sequestro nell’agosto del 2020.