Roma, 9 ott – Stop alle sanzioni disciplinari e al bavaglio mediatico imposti al vicequestore Nunzia Schilirò per aver manifestato il suo dissenso verso la politica del green pass, a salvarla è la nomina sindacale da parte del Cosap, sindacato di Polizia.
Schilirò accusata per le idee “no green pass”
Tutto iniziò il 25 settembre, quando Schiliró scese in piazza a Roma per la manifestazione “no green pass” (qui il video). Non era in divisa ma il fatto che fosse il vicequestore della Capitale a esprimersi contro il passaporto sanitario infiammò gli animi, soprattutto di una certa sfera politica. In breve tempo si sollevò contro di lei buona parte del Parlamento – compreso il ministro dell’interno Luciana Lamorgese – e il vicequestore Schilirò fu raggiunta da un provvedimento disciplinare per impedirle di esprimere nuovamente le sue idee sul palco. Un provvedimento che avrebbe potuto portarla al licenziamento.
Il Cosap salva Schilirò
In soccorso di Schilirò arriva però il sindacato Cosap, come fa sapere lei stessa attraverso alcuni screen diffusi su Facebook. Il vicequestore, in virtù delle prerogative attribuitele dalla nomina, non sarà più colpita dal provvedimento disciplinare, allontanando per il momento lo spettro del licenziamento, e potrà continuare a parlare alle manifestazioni senza previa autorizzazione-bavaglio. Un lieto fine inaspettato per il vicequestore “no green pass”.
Ora che l’incubo bavaglio e licenziamento sta per terminare, Schilirò attraverso i suoi social non può fare a meno di chiedersi e chiederci: “Mi domando se sia l’ignoranza a offuscare le menti o se non abbiamo proprio mai saputo usare la logica“. Se lei infatti sembra essersela cavata, cosa succederà ai tanti cittadini “no green pass” che non possono contare su un appoggio pubblico?
