Roma, 9 ott – La volatilità sui mercati statunitensi ed europei è multifattoriale. Si sa che il mese di settembre è vulnerabile ogni anno, ma adesso bisognerà considerare anche la situazione per le decisioni di Bce e Fed sulla politica monetaria, i dati dei contagi Covid e, soprattutto, il timore connesso al rialzo dei tassi d’interesse. L’ultimo trimestre dell’anno nell’ultimo secolo è stato positivo per più del 70%. Da ottobre a dicembre saremo moderatamente positivi sulle borse europee più che su quelle statunitensi (anche a causa dei prezzi elevati).
L’Italia crescerà anche grazie all'”effetto Draghi”
Le trimestrali saranno positive, in aiuto per ulteriori allunghi pur con il timore pandemico e altre situazioni complicate, che però non creeranno troppi problemi. Vedo a breve una netta crescita a livello europeo e statunitense; in Italia saremo favoriti anche grazie alla presenza di un capo del governo espansivo, versatile e con politiche fiscali adeguate ad un Paese soffocato dalle tasse come il nostro e quindi si assisterà ad una certa valorizzazione di società in ogni settore.
I rincari dell’energia e le conseguenze sul settore delle utility
Il settore delle utility soffre le condizioni di rialzo dei tassi d’interesse e la crescita dei costi dell’energia. È bene puntare sul rally di fine anno, ma si può presentare un ritracciamento da qui a dicembre. Il settore del lusso, energetico e industriale sono certamente i più apprezzabili.
I beni di consumo sono anche loro ben posizionati e godranno del periodo natalizio.
Il reparto bancario
In Italia non si riesce a vedere uno sviluppo del reparto bancario circoscritto ai pagamenti online, che vedo positivo dato che è una strada obbligata per il futuro, ma nel nostro Paese non trova pane per i suoi denti per correre al pari di finanziari o tecnologici. Dopo la situazione delicata e contrastata in Cina possiamo assistere a crolli per dati reali, ma tuttavia risolvibili e in grado di creare occasioni d’investimento.
Andrea Di Giacomo