Home Cronaca Izzo contro il film sul massacro del Circeo: “Denuncerò i produttori”

Izzo contro il film sul massacro del Circeo: “Denuncerò i produttori”

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Angelo Izzo

Roma, 7 ott – Angelo Izzo e il massacro del Circeo sono tornati prepotentemente alla ribalta per La scuola cattolica, film ispirato ai fatti appena uscito nelle sale e a sua volta tratto dal libro di Albinati.

Izzo contro La scuola cattolica

Ha da ridire sul ritratto fatto di lui e sulla ricostruzione storica Angelo Izzo, che dal carcere, commenta con l’Adnkronos un’opera che lo vede suo malgrado protagonista. “Ho avuto modo di leggere con attenzione quel mattone del libro di Albinati “La scuola cattolica” (1300 pagine!) e onestamente mi è sembrato il solito racconto pieno di banalità e luoghi comuni. Del resto se Albinati è stato studente del San Leone Magno, cosa di cui non ho memoria, certo non è stato mio amico e neanche mio conoscente, quindi non riesco a capire come possa ‘pontificarè su di me, visto che non ci siamo mai neanche parlati”.

“Vogliono farlo passare come un fatto storico”

“Vogliono farlo passare come un fatto storico. Fu una porcheria, punto e basta”, dice Izzo.  E del film e della probabile serie che ne verrà tratta, dice: “Cedo si tratterà di lavori che riproporranno la solita storia un pò morbosa e parecchio noiosa. Un concentrato di falsità e luoghi comuni – dice – Ovviamente per esigenze difensive io e i miei coimputati a suo tempo abbiamo messo a verbale le cose come ci faceva comodo. Per esempio non si è mai veramente accertata la presenza di altre persone, tra cui una donna, nella villa del Circeo. È incredibile che si voglia fare un racconto basato su una storia che è destituita di ogni fondamento, costruita su una serie di falsità che abbiamo in gran parte imbastito io e Gianni Guido coi nostri avvocati di fiducia, che ci hanno difeso al tempo del processo”.

“Non è colpa della scuola cattolica”

“Ormai, a distanza di quasi mezzo secolo quanto scritto Pasolini (n.d.r.) destinato ad essere assassinato di lì a poche settimane, ha retto alla prova del tempo, mentre le astruse teorie che hanno fatto del delitto del Circeo un caso paradigmatico, si sono rivelate tutte più o meno delle bufale. Infatti, solo degli autori davvero a corto di idee possono riproporre le teorie che vuole responsabili dei giovani educati dalle scuole cattoliche e da famiglie assenti o loro stesse tarate, che se la presero con delle povere borgatare. Insomma, la solita storia che si è raccontata in questi decenni. C’è un aspetto perfino comico nei fiumi di parole che si sono spesi da parte della compagnia di giro mediatica visto che si basano su presupposti inventati”.

“Mi ripugna che si riaprano vecchie storie”

“Mi ripugna nel 2021 si riaprano vecchie storie destinate a vellicare istinti forcaioli” dice Izzo “e la cattiva coscienza della ‘gentè, per guadagnare un pò di denaro”. “Non si sente proprio il bisogno che si continui a mitizzare il delitto del Circeo trasformandolo in una specie di fatto storico, che non è. È stata una porcheria, punto e basta” continua Izzo, che giudica “ripugnante cercare di attribuire ai preti della mia ex scuola San Leone Magno le mie colpe o quelle dei miei sodali”. “Bisogna essere accecati da un pregiudizio anticattolico per affermare simili sciocchezze: i fratelli maristi li ricordo come ottime persone e non ne ho un ricordo negativo manco a sforzarmi”, dice, ricordando che al San Leone hanno studiato anche altissime personalità. “Ho dato mandato all’avvocato Iorio e ad altri miei legali qualora ne rilevassimo i termini, di muovere causa per danni contro la casa produttrice” e conclude: “donerei l’eventuale rimborso in beneficenza per aiutare i bambini bisognosi dell’Africa“.

Elisabetta Valeri

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Romana, classe 1987, cresciuta a Primavalle. Laureata in giurisprudenza, giornalista da per passione e voglia di raccontare la città

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