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Raggi “Patata bollente”: Feltri e Senaldi condannati per diffamazione

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Roma, 6 ott  – Vittorio Feltri, allora direttore editoriale di Libero, e l’allora direttore responsabile Senaldi, sono stati condannati dal tribunale di Catania a pagare rispettivamente 11.000 e 5.000 euro di multa per la scelta del titolo di un articolo pubblicato sul quotidiano Libero

“Patata bollente”, Feltri condannato a pagare 11mila euro 

L’articolo incriminato risale al febbraio del 2017, e già da qualche tempo la Raggi aveva deciso di sporgere denuncia per diffamazione aggravata. A distanza di 4 anni dalla pubblicazione dell’articolo della “patata bollente”, la terza sezione penale del tribunale di Catania, città dove è stata stampata per prima la copia del quotidiano, ha condannato Feltri, allora direttore editoriale, a pagare una multa da 11.000 euro. Pietro Senaldi, anche lui rinviato a giudizio, è stato invece condannato a pagarne una da 5.000 euro per omesso controllo.

“Che mi frega di 11mila euro”

“Pagare 11mila euro. Ma che condanna è… Pagherò, pagherò. Che mi frega di 11mila euro. Ne pago anche 20, basta che non mi rompa più i c… – è stato il commento di Feltri all’Adnkronos – Sono talmente contento, anzi felicissimo. Non è una condanna, ma un applauso. Se gradisce posso inviare alla Raggi anche delle bottiglie di champagne”. Feltri, quando seppe di esser stato querelato, commentò: “Personalmente con la ‘patata bollente’ non c’entro e non penso di aver mancato di rispetto alla sindaca. Io ho scritto un pezzo dove mettevo in rilievo alcune contraddizioni, senza attacchi sul piano personale . Non posso parlare di un titolo che non ho fatto io e non posso risponderne io. Spesso mi arrivano querele come se fossi io il direttore responsabile”.

Raggi: “Che serva da monito”

“Con quel titolo Feltri non ha offeso solo me ma tutte le donne – è stato invece il commento di Raggi – Mi auguro che questo episodio serva come monito e per riflettere seriamente sui temi del sessismo e dell’hate speech. Il rispetto delle donne, e delle persone, deve venire sempre prima di tutto”.

Ida Cesaretti

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