Roma, 4 sett – Un incidente ad Aprilia lascia una giovane vita sull’asfalto, dopo le due vittime giovanissime di questo weekend. Morta un’altra ragazza ad Aprilia, sempre su una strada pontina: aveva 19 anni .
Incidente Aprilia, ancora sangue sulle strade
Ancora sangue sulle strade pontine: una giovane, dopo i due 18enni morti ieri, è infatti morta a seguito di un terribile impatto con la sua auto, a poca distanza dallo schianto dove sono deceduti domenica Matteo e Mattia.
L’impatto in via del Genio Civile
E’ accaduto sulla curva di via Genio Civile, quasi all’imbocco della Pontina. La 19enne ha perso il controllo dell’auto per motivi ancora da accertare ed è finita fuori strada. La sua auto si è ribaltata su se stessa e si è schiantata contro un muro, senza lasciarle scampo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e i sanitari del 118, che purtroppo non hanno potuto far altro che constatare il decesso della ragazza.
I due ragazzi di Anzio morti
Nell’incidente sulla Pontina sono morti questo weekend Mattia Patriarca e Matteo La Perna, due 18enni, entrambi di Anzio. Il terribile incidente che gli è costato la vita è avvenuto sabato notte intorno alle 4:00 sulla SS 148 in direzione Latina, al chilometro 42, poco dopo lo svincolo di via Apriliana, nel territorio comunale di Aprilia. Da una prima ricostruzione sembra che il conducente della Volkswagen Polo con a bordo i quattro amici di Anzio, abbia perso il controllo della vettura, forse per un colpo di sonno o una disattenzione. L’auto sembra abbia prima sbandato, poi sarebbe finita contro un muro di contenimento che si trova sull’altro lato della strada, per poi tornare verso il centro della carreggiata, dove però in quel momento stavano sopraggiungendo altre vetture: la Polo è stata quindi travolta da una Focus e una Quasquai, che l’hanno completamente distrutta. Lo scontro è stato talmente violento che due dei ragazzi sono volati fuori dalla loro auto e non hanno avuto scampo. Gli altri due ragazzi, invece, sono rimasti feriti, uno in maniera grave, l’altro in modo meno serio.
Ida Cesaretti