Roma, 2 ott – Analizzando la Germania nel 2005 ci si trovava di fronte all’ultimo vagone d’Europa, pur avendo, grazie ai precedenti governi, sane radici e potenzialità. Dal 2005 in poi, sotto la guida di Angela Merkel, si è assistito ad un reale ed effettivo sviluppo, con politiche adeguate che si sono dimostrate vincenti fin da subito per la nazione e per tutti gli investitori. La Cancelliera si è dimostrata mediatrice ma allo stesso tempo ferma e decisa, riuscendo a creare una sana collaborazione, elemento che ha permesso alla Germania di imporre la propria linea con tutte le nazioni con cui ci si è trovata a contrattare.
La Merkel, tra promesse mantenute e questioni lasciate in sospeso
In questi anni abbiamo vissuto uno sviluppo ben gestito, con politiche che hanno sempre portato a casa un ritorno adeguato per l’investimento svolto. Angela Merkel con la creazione di ricchezza, posti di lavoro, aumento del PIL e di indicatori economici ha contagiato tutta Europa. La cancelliera ha portato a termine un insieme di promesse, ha risolto problematiche complesse, ma ha anche lasciato in sospeso situazioni che poi spetteranno alla nuova amministrazione: come l’eliminazione dell’energia a carbone e il passaggio verso un’economia digitale.
La strada è ancora quella della crescita
Bisogna ammettere che un punto forte dell’economia tedesca, che è appunto l’export, ha ricevuto benefici anche dalla crescita cinese e statunitense. Il Dax, indice della borsa tedesca che è passato da 5000 a 15000 punti durante il governo Merkel, si sta dimostrando attendista, senza scossoni positivi né negativi e la spiegazione a questo è che l’economia tedesca, oltre che vivere una situazione estremamente favorevole a medio termine, conosce già la strada da percorrere: quella che porterà alla conferma di una solida crescita. I mercati finanziari potrebbero avere certamente un ritracciamento, ma questo è puramente fisiologico e non per cambiamenti di governo (anche perché per perdere fiducia verso questa nazione serviranno dati negativi e politiche sbagliate che si potranno realizzare dopo mesi di errori).
La Germania è ancora un buon investimento
Si è assistito alla situazione del fallimento Wirecard, che ha creato notevoli difficoltà negli investitori, ma è la semplice eccezione che conferma la regola. Valuterei positivamente la situazione per investitori sul campo ciclico, che a medio termine possono continuare a godere dello sviluppo di questa nazione, partita come ultima ruota del carro e divenuta ormai da anni forza motrice di Europa.