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Grotte del Lazio, 5 luoghi imperdibili da visitare

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Roma, Ago 29 – Grotte del Lazio, cinque luoghi affascinanti e freschi da visitare a poca distanza da Roma.

Grotte del Lazio

Luoghi magici che permettono di ammirare le profondità della terra e siti frequentati dall’uomo dalle età più ancestrali. Suggestive stalattiti dalle forme più bizzarre, torrenti che danno vita laghetti e cascate, ma anche una temperatura costante durante tutto l’anno, che rende le grotte del Lazio un’imperdibile meta estiva.

Collepardo

Le grotte di Collepardo, grazioso comune nel cui territorio ricade anche la certosa di Trisulti, per le forme delle loro concrezioni che ricordano figure umane ed animali, furono denominate “Grotte dei Bambocci”. In queste grotte del Lazio gli archeologi hanno rinvenuto copiose tracce di vari stazionamenti umani in epoche differenti, a partire almeno da 3.500 anni fa, ed ipotizzano che la grotta fosse utilizzata a scopo funerario. Da non perdere anche il Pozzo d’Antullo grandiosa voragine di origine carsica creatasi a seguito dello sprofondamento della volta di una grotta.

Pastena

Situate in prossimità dell’omonimo centro dei Monti Ausoni, le Grotte di Pastena sono divise in un ramo fossile (non più inondato e completamente accessibile a livello turistico) e in uno attivo. Quest’ultimo, ancora periodicamente attraversato dalle acque, è visitabile solo nel primo tratto; ma dopo periodi piovosi è possibile ammirare una meravigliosa cascata. Nel 1868 il luogo fu testimone dell’eccidio degli ultimi seguaci del brigante Andreozzi, che qui si erano rifugiati. Curiosità: in una delle sale della grotta è stata girata una memorabile scena del film Fantozzi va in pensione.

Grotte dell’Arco

Sono le uniche a trovarsi in provincia di Roma, nel comune di Bellegra, e sono denominate “Grotte dell’Arco” per via di un arco naturale di pietra che si trova 30 metri a valle dell’entrata. Qui il torrente sotterraneo, che anticamente faceva anche da serbatoio d’acqua per un mulino, ha dato vita ad una galleria di 940 metri di lunghezza. Nel 1999 sono stati rinvenuti due gruppi di pitture rupestri che conferiscono al sito un’importanza ed un fascino addirittura maggiori. I visitatori potranno scegliere tra tre percorsi: turistico, speleoturistico e speleologico avanzato.

Falvaterra

Situate vicino alla confluenza tra il Liri e il Sacco, a pochi minuti in auto dal grazioso centro omonimo, queste grotte appartengono allo stesso sistema delle Grotte di Pastena, di cui sono la risorgenza. Le due cavità sono infatti collegate tramite un percorso sotterraneo di quasi 2,5 km, e le acque del Fosso Mastro, inghiottite a monte, tornano qui in superficie. Visitabile anche dai disabili, presenta diversi percorsi, turistici e speleo turistici, anche in acqua.

Val de’Varri

La Val de’Varri è una valle del Cicolano, a metà tra le provincie di Rieti e dell’Aquila, di passaggio tra la Sabina e il Fucino. Qui il Rio Varri ha creato un paesaggio dal fascino maestoso e selvaggio, e nel periodo invernale da vita ad una bellissima cascata di 20 metri, le cui acque scompaiono nelle rocce. Esplorate per la prima volta nel 1929, sono state aperte al pubblico nel 2003, i ritrovamenti effettuati all’interno hanno permesso di studiare il primo insediamento riconosciuto della media Età del bronzo. Anche qui c’è la possibilità di visita tradizionale o di percorso speleo.

 

 

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