Roma, 25 ago – Roma ieri è stata investita dal maltempo e dal primo temporale che, forse, preannuncia il ritorno dell’autunno. Come da copione rodato, molte parti della città si sono ritrovate a gestire allagamenti, perlopiù dovuti alla scarsa pulizia di tombini e caditoie. La protesta di FdI: “Amministrazione Raggi si distingue per incompetenza”.
FdI: “Maltempo, Roma in ginocchio”
“Il primo temporale violento d’agosto ha messo in ginocchio la città. Dopo cinque anni di mancanza di manutenzione dei tombini e caditoie era prevedibile che sarebbe accaduto tutto questo” si legge in una nota di Fulvio Giuliano, dirigente nazionale Fratelli d’Italia, di Luca Arioli e di Danila Damia, dirigenti V municipio che commenta le conseguenze del maltempo che ieri ha investito Roma. Strade allagate, traffico in tilt e gli immancabili alberi caduti. Ad esempio, il sottopasso piazzale della Stazione Tiburtina si è allagato.
“Amministrazione Raggi: inutilità e incompetenza”
“Tante sono state le criticità registrate, alberi caduti e strade e sottopassi allagati. Un fiume in piena in Via Palmiro Togliatti davanti al V Municipio” denuncia la nota di Fratelli d’Italia. “Grazie all’intervento della polizia locale e dei vigili del fuoco ma soprattutto dei cittadini e dei negozianti che si sono messi a pulire le caditoie per far defluire l’acqua, mentre l’amministrazione Raggi ancora una volta si è contraddistinta per inutilità e incompetenza”.
Quando la Raggi criticava Marino: “Piove, tirate fuori i gommoni”
E dire che, all’epoca della giunta presieduta da Ignazio Marino, Virgina Raggi (anno domini 2018) quando a Roma pioveva e accadeva la stessa cosa, twittava ironica: “Domani piove gonfiate i gommoni”. Le faceva eco il sempre fedelissimo Alessandro Di Battista: “Piove un giorno e la città diventa la più invivibile d’Europa”, twittava lui. Niente è cambiato dal 2018, abbiamo continuato a vedere Roma sott’acqua, con disagio e anche rischi per la salute di chi ci vive. Virginia Raggi insieme a Pecoraro Scanio sembra molto attenta ai temi ambientali ma, forse, appellarsi ai cambiamenti climatici e all’irresponsabilità dell’uomo non basta …