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Rifiuti, le parole di Rocca (FdI): “Solidarietà ai cittadini Albano traditi dalla Raggi”

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Discarica Albano Rocca

Roma, 22 ago – Federico Rocca, responsabile romano degli Enti locali di Fratelli d’Italia, esprime la propria solidarietà ai cittadini di Albano dopo giorni di mobilitazione degli stessi contro la riapertura della discarica nella zona.

Discarica Albano, Rocca (FdI): “Rifiuti pericolosi”

“Con quale coscienza la sindaca di Roma ha deciso di inviare rifiuti fuorilegge ad Albano?” si chiede Rocca. “Se è bastato un semplice controllo dell’Arpa per scoprire che gli scarti provenienti dalla Capitale perdevano percolato, non essendo secchi come dovrebbero, allora occorre mettere tutto in discussione e riflettere sul fatto che per cinque anni Roma, probabilmente, ha inviato spazzatura illegale in giro per l’Italia”.

“Solidarietà ai cittadini di Albano”

“Per questo – conclude Rocca – la mia solidarietà non va solamente ai cittadini di Albano vittime di una decisione scellerata da parte della Raggi, ma a tutte le persone, e a questo punto stiamo parlando di milioni, che subiscono la malagestione della spazzatura romana. Mentre il duo Raggi-Zingaretti litigano da 5 anni tra non decisioni e decisioni sbagliate, la Capitale è sommersa dai rifiuti“, conclude.

Albano Laziale, la relazione choc di Arpa

La relazione firmata da Arpa, infatti, secondo l’agenzia stampa Dire risale al 21 giugno scorso ed è stata scritta dopo un sopralluogo effettuato 6 giorni prima, il 15 giugno. Sebbene all’epoca l’ipotesi riapertura del VII invaso di Roncigliano non era nota al pubblico, qualcosa doveva bollire in pentola poiché il documento è stato compilato “in relazione alla richiesta formulata per le vie brevi di verificare lo stato dei luoghi e la funzionalità dei presidi ambientali della discarica per rifiuti non pericolosi di Albano Laziale relativamente al VII invaso”.

Il sopralluogo e i dati allarmanti

Nel corso di quel sopralluogo il dirigente Roberto Ricciariello e il dirigente responsabile Tommaso Aureli (entrambi firmatari della relazione) hanno acquisito documenti e nella loro relazione hanno scritto a chiare lettere che nel 2019 l’impianto all’epoca di proprietà della Pontina Ambiente, sebben chiuso da tre anni,  aveva fatto registrare un impennamento della soglia di contaminazione in cinque inquinanti: tricloroetilene, triclorometano, dicloropropano, arsenico disciolto e fluoruri. A parte il primo, i superamenti di tutti gli altri sono abbastanza consistenti. Si va dal doppio del limite previsto dal Testo unico dell’ambiente (triclorometano e Arsenico disciolto), a quasi il triplo (dicloropropano) fino a più del triplo (fluoruri).

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