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Del Greco, il superpoliziotto scende in campo con Michetti

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Antonio Del Greco
Antonio Del Greco

Del Greco: “Lo faccio da tecnico”

Necessaria rivisitazione dei servizi

L’investigatore della Roma Criminale, capo della  Mobile ai tempi della Banda della Magliana, offre oggi il suo nome e il suo prestigio al candidato del centrodestra. Del Greco parla di “programma fondato sulla sicurezza per i cittadini”, chiarendo come: “La sicurezza si ottiene con la prevenzione e la certezza della pena. Venuta un po’ meno quest’ultima, deve crescere la prima attraverso un controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine da incrementare. Non servono concorsi, assunzioni: è necessaria una rivisitazione dei servizi attualmente in essere”.

Su 21mila meno di 1000 impiegati in strada

Roma infatti “ha una forza pari a 21mila agenti”, ma “meno di mille vengono impiegati in servizi in strada”. Si rende quindi necessario “rivedere l’intero complesso del controllo del territorio, che deve essere amministrato attraverso una redistribuzione del personale, senza ricorrere a ulteriori spese per incrementare il senso di sicurezza dei cittadini”. Riguardo al I distretto, diretto da Del Greco per tanti anni, il superinvestigatore fa notare come abbia intorno a sé, a meno di mezzo chilometro, altri cinque commissariati (Viminale, Esquilino, Castro Pretorio, Trastevere, Celio) con una media di 80-100 uomini.

Del Greco: “Recuperare unità operative”

Ed è qui la chiave: “Basta mantenere un capocentro, che è il I distretto, e gli altri svuotarli, incrementando l’attività delle denunce online e rimettendo così in campo tutte quelle forze in strada. Io toglierei proprio gli uffici, lasciando un commissariato che funzioni – aggiunge Antonio Del Greco – e risparmiando sui canoni d’affitto, essendo quelle strutture non di proprietà e quindi a carico dell’erario, recuperando una parte fortissima di unità operative che messe sul territorio vanno ad aumentare il concetto di prevenzione e sicurezza”.

Già messo in atto a Tivoli

Quanto proposto per il programma di Roma è stato già messo in atto quando andò a dirigere il commissariato di Tivoli, del quale soppresse la sottosezione di Guidonia, forte di “otto uomini che non servivano a nulla se non ad aprire la porta del commissariato e a raccogliere una denuncia ogni morte di Papa” e recuperando quegli agenti assegnandoli a “due volanti h24 che a Guidonia non avevano mai visto. Il Sindaco venne a chiedermi se finalmente avessi avuto i rinforzi, mentre io semplicemente avevo chiuso un servizio inutile mettendo in campo una forza altrimenti destinata unicamente ad attività burocratiche”.

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