Roma, 7 Ago – Dopo che la sentenza della corte di Cassazione ha confermato la rimozione di Luca Palamara dalla magistratura “per aver tentato di condizionare in modo occulto l’attività del Csm”, l’ex procuratore, rinviato a giudizio per corruzione, ha deciso che è giunto per lui il momento di scendere in politica.
Palamara: “Cassazione ingiusta”
L’ex presidente dell’Anm, uno dei volti più noti della giustizia italiana, coinvolto nel caso delle nomine in cambio di favori e regali, durante una conferenza stampa tenutasi nella sede dei Radicali Italiani, in via di Torre argentina 76, ha affermato: “Stamattina ho riposto la mia toga nell’armadio con la certezza di poterla indossare ancora alla fine di un percorso che sarà lungo, ma che ristabilirà la verità. Quella della Cassazione è una decisione che ritengo ingiusta anche per il tempismo con cui è arrivata”.
Candidato alle elezioni supplettive
L’ex magistrato ha già deciso cosa farà in futuro. “Mi candiderò alle elezioni suppletive di Roma per la Camera. Lo farò da cittadino libero, non ho preclusioni e non sono né di destra, né di sinistra”, ha annunciato. Palamara correrà infatti, nel collegio di Roma Monte-Mario-Primavalle, per il posto lasciato vuoto dalla deputata grillina Del Re, nominata rappresentante speciale Ue per il Sahel.
Mi candido per dare forza al mio racconto
“Ho deciso di di candidarmi per dare più forza al mio racconto, per incoraggiare un cambiamento reale e dare più forza alla battaglia per il referendum, nell’interesse dei cittadini che hanno sete di giustizia”, ha detto Palamara.
Non firmo per la responsabilità civile
L’ex magistrato ha infine reso noto che firmerà il referendum per la giustizia dei Radicali, ma non quello sulla responsabilità civile dei magistrati. “Non lo firmo perché voglio una magistratura difensiva, ma che rispetti le regole, questo è l’aspetto più importante. Per questo dico – ha aggiunto rivolgendosi ai Radicali – discutiamone”.