Non è passato inosservato alla cronaca il padre di Gianluca Scamacca: l’uomo aveva fatto irruzione nel centro sportivo della Roma, causando paura e danni ad alcune autovetture. In serata lo stesso Scamacca è intervenuto dalle colonne di Gazzetta.it per provare a chiarire la sua posizione.
“Sono rimasto molto scosso da tutto ciò che è successo e ho letto. Davvero non so spiegarmelo. E’ doloroso per me parlarne, ma forse è necessario. Mio padre da molto tempo non vive con mia madre, non sono divorziati solo perché non si sono mai sposati, io sono cresciuto con mia madre e mia sorella. Sono loro la mia famiglia”. Con il padre dunque rapporti freddi e distanti. Scamacca alla Gazzetta prosegue così: “Abbiamo rapporti solo saltuari. Lo vedo pochissimo. Ma è una storia familiare che preferisco tenere per me. Chiedo rispetto della mia privacy”.
Classe 1999, Scamacca è cresciuto nella periferia romana, e ha iniziato a muovere i primi passi col pallone alla scuola calcio Delle Vittorie, poi la Cisco Roma e la Lazio. Ma dopo arriva la chiamata della Roma, e da romanista dichiarato Scamacca non può che accettare il passaggio alle giovanili giallorosse. Arrivano i primi trofei con le giovanili giallorosse guidate da Roberto Muzzi e poi a 16 il trasferimento in Olanda al Psv Eindhoven. “Volevo staccarmi da Roma città, non volevo restare mentalmente chiuso” ha dichiarato recentemente in un’intervista l’attaccante genoano.
Il bottino di Scamacca dice 8 reti in 26 partite di Serie A. Numeri di tutto rispetto per il 22enne alla prima esperienza nella massima serie. Attaccante di peso (195 cm), forte fisicamente ma anche tecnicamente, glaciale dal dischetto. Scamacca rappresenta il prototipo del bomber che tanto avrebbe fatto comodo alla Roma in questa stagione in cui sono mancati i gol in momenti decisivi.