Entrano nel vivo le consultazioni di Mario Draghi per tentare di comporre la squadra di governo. Dalle 11 di questa mattina, l’ex presidente della Bce sta incontrando i partiti medio-grandi: dopo le Autonomie, Leu, Iv, Fdi, Pd e Fi e la durata dell’incontro aumenta rispetto alla mezz’ora dedicata, ieri, alle forze minori.
Cresce il fronte del ‘sì’ a un esecutivo guidato dall’ex numero uno della Bce. Dubbi da Leu, Renzi esprime pieno appoggio a Draghi: nelle sue mani il Recovery Fund è al sicuro. La parola ‘Mes’ sembra scomparsa dal vocabolario del leader di Italia Viva. E’ proprio sul Meccanismo europeo di stabilità che si è innescata la crisi del governo Conte II.
“E’ stato un confronto cordiale, franco, spero costruttivo. Abbiamo confermato che per una ragione di metodo e di merito non voteremo la fiducia, ma non per un pregiudizio nei confronti del presidente Draghi”. Così il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato. “Noi abbiamo proposto l’astensione, per il momento non è stata accettata, ma la proposta per tenere unito il centrodestra Fratelli d’Italia l’ha fatta. Se il nostro sarà un voto contro o di astensione lo vedremo”, conclude.