Salta la prima commissione dedicata a Roma Capitale. Domani, mercoledì 3 febbraio, non a caso in occasione del 150esimo anniversario dalla Presa di Porta Pia, doveva tenersi una seduta in commissione Affari costituzionali alla Camera tutta dedicata alla Città eterna secondo l’agenzia Dire.
Una prima occasione per incardinare una volta per tutte l’iter di una nuova riforma per la città, che tenga conto del suo status di Capitale e delle sue necessità eccezionali sul piano amministrativo ed economico. Insomma, nella sostanza, più poteri e più fondi. Una battaglia su cui Raggi ha messo da tempo il cappello, in pressing sullo stesso governo Conte, ma che vede l’approvazione unanime anche delle forze di opposizione.
Proprio domani il Sindaco Raggi, il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e tutti i capigruppo consiliari di palazzo Senatorio dovevano essere ricevuti a palazzo Madama. Un’occasione attesissima ma saltata all’ultimo minuto per il veto posto dai senatori di Forza Italia. Uno stop che ha acceso la bagarre.
“Il Parlamento non è la saletta per i giochini dei grillini ma il luogo delle decisioni” ha tuonato per giustificare lo stop del presidente della commissione Giuseppe Brescia, il forzista Maurizio Gasparri, da tempo impegnato negli affari romani e pronto, per sua stessa ammissione, a scendere in campo come candidato sindaco alle prossime comunali.
“Siamo pronti a discutere di Roma Capitale – ha proseguito – tesi che proponiamo da sempre, ma assolutamente contrari a far venire in Parlamento la Sindaca a fine mandato che ha distrutto la città e che non ha nulla da dire nè in Parlamento nè ai romani”. Frasi che hanno mandato su tutte le furie i grillini, pronti a parlare di “vergognoso colpo di mano”. “Se ne parla da anni, e adesso, finalmente, uno scatto in avanti mai visto prima, condiviso, tra l’altro, dalle forze di maggioranza e opposizione dell’intera Assemblea Capitolina. Ed ecco il vergognoso colpo di mano di Lega e Forza Italia” replica l’assessore al Personale, fedelissimo del Sindaco Raggi, Antonio De Santis.