Continuano le restrizioni e continua la crisi per sempre più commercianti. Questa volta, a scrivere una lettera a cuore aperto, è un gruppo di albergatori romani in difficoltà. Nel comunicato alle Istituzioni è possibile leggere: “Siamo un gruppo di albergatori romani che rappresentano circa 5000 posti letto, 3000 camere, 1000 dipendenti e 2.000.000 di euro di affitti mensili e necessitiamo richiamare la vostra attenzione sulla disastrosa e sempre più preoccupante situazione delle strutture alberghiere a causa della pandemia. Quantunque la crisi causata dalla pandemia possa aver colpito tutti i settori, nessuno come quello alberghiero ne ha risentito tanto”.
Continua la lettera: “Le strutture ricettive alberghiere infatti sono quasi tutte chiuse, il solo settore italiano ha perso oltre 53 miliardi di euro in questi duri mesi di pandemia. La città metropolitana di Roma Capitale, attualmente conta solo il 5% di alberghi aperti. Le nostre aziende si trovano a dover fronteggiare tra l’altro, in una crisi senza precedenti, in totale solitudine a fronte di nessun incasso. Per questo chiediamo, senza indugio alcuno, da parte del Governo un cambio di passo nel 2021, con interventi concreti e risolutivi, che possano aiutarci a superare la grave crisi, permettendo così la sopravvivenza delle nostre aziende”.
“Lo sviluppo dello Smart Working ha azzerato le presenze commerciali – prosegue la dichiarazione -, la chiusura tra le regioni ha impedito il turismo nazionale, le quarantene fissate per i provenienti dall’estero hanno azzerato quelle sporadiche, coraggiose, presenze straniere. A tal fine, necessitiamo siano poste in essere alcune misure minime per la sopravvivenza: – nuovi ristori con cadenza mensile basati sul fatturato del mese corrispondente del 2019, per non vanificare le risorse già ricevute e completamente esaurite. Incremento del credito di imposta sulla locazione dal 60% allo 80% almeno fino a Dicembre 2021 in quanto gli alberghi di fatto chiusi non possono più affrontare il pagamento del 40% mensile non avendo più spazio per l’accesso al credito già ampiamente utilizzato. Rinegoziazione dei contratti di locazione commerciale al ribasso, obbligatoria e correlata allo stato di emergenza, sospensione delle clausole contrattuali riguardanti la risoluzione per mancato pagamento dei canoni; risarcimento dei lavori di miglioria effettuati e applicazione di indennità di fine locazione, in caso di rilascio per cause di forza maggiore; rimborso TA.RI. 2020 e 2021 attraverso un trasferimento di risorse alla Città Metropolitana di Roma Capitale, che dovrà gestirli per la restituzione attraverso un bando per le imprese alberghiere. Estensione dell’esenzione IMU per tutto il 2021″.
Siamo aziende che fanno parte del tessuto produttivo della città, creiamo posti di lavoro, e siamo in una situazione di assoluta precarietà. Si stima che qualora non saranno fatti gli interventi richiesti, il 50% non potrà più riaprire, con la perdita conseguente di migliaia di posti di lavoro ed un più grande problema sociale difficile da gestire. La pandemia, determinata dal COVID 19, ha esaurito sia la disponibilità di liquidità che quella finanziaria e se non si interverrà nei prossimi mesi, aumenteranno a dismisura gli inadempienti a causa dei mancati incassi, causando sfratti, fallimenti e chiusure, trascinando tutta la filiera e gli istituti di credito in un vortice negativo. Confidiamo nella comprensione delle istanze avanzate e in un reale ed effettivo riscontro, che porti ad un intervento deciso e tempestivo”.