Nel Lazio il piano dei trasporti non sembra entusiasmare i presidi: sono tanti i casi di assembramenti alle fermate dei mezzi pubblici e davanti alle scuole.
Il ritorno in classe in presenza, al 50%, c’è stato. Il piano scuola che ha coinvolto i trasporti è stato approvato ed è già operativo. Ma nel Lazio, a sentire alcuni dirigenti scolastici, gli assembramenti di studenti alle fermate dei mezzi pubblici o davanti le scuole, ancora sono presenti. E anche se il “traffico” studentesco è al 50%, si tratta di un numero importante di ragazzi che ogni giorno vanno a scuola.
“I trasporti lasciano ancora a desiderare perché non si trovano nemmeno i biglietti per prendere i l’autobus. Noi chiediamo alle aziende dei trasporti di essere più efficienti e professionali perché se ci sono stati dei disservizi con il 50% degli studenti non sappiamo cosa accadrà con il 100%”, tuona Mario Rusconi, Presidente Regionale Lazio dell’Associazione Nazionale Presidi intervistato da “Gli Inascoltabili” programma radiofonico in onda su Nsl Radio.
Il prefetto – aggiunge – ci ha garantito che sarebbero state prese delle misure sia alle fermate dei bus e della metro per evitare gli assembramenti con dei ‘controllori’ sia con la presenza in città delle forze dell’ordine a cominciare dalla polizia municipale. I risultati sono a macchia di leopardo, non è che io veda moltissimi vigili per strada a Roma. Auspichiamo nei prossimi giorni di trovare più persone che impediscano gli assembramenti fuori da scuola, questo non può essere compito del preside che esce con la scopa”.