“Nessuno deve più morire di freddo nella nostra città, aprite le porte della metropolitana”. Il mondo del volontariato si mobilita in massa a favore degli invisibili costretti a vivere per strada, con un accorato appello rivolto da decine di associazioni di volontariato alla sindaca Virginia Raggi e al Comune di Roma.
Preoccupano i numeri con nove clochard morti in due mesi a causa del gelo. I mille posti per l’accoglienza dei senzatetto messi a disposizione da Roma Capitale non bastano così associazioni e comitati chiedono di mettere in campo altri provvedimenti: aprire di notte le stazioni della metropolitana per dare riparo a senza fissa dimora e utilizzare gli alberghi chiusi causa Covid-19 per ospitarli.
“Di fronte a 9 morti per freddo tra i senzatetto, la prima cosa che ci viene da dire è che servono umanità e compassione, ora più che mai” – sottolineano i ragazzi di ‘Akkitate’, iniziativa di solidarietà di Arci Pianeta Sonoro e di altre realtà terriotoriali. “Il Piano freddo del Comune è inesistente. E’ stato stimato che a Roma i senza fissa dimora siano circa 7mila, l’equivalente di una cittadina. Tra loro – racconta Davide Conte, promotore del progetto ‘Akkittate’ – stiamo incontrando tante persone che hanno perso il lavoro a partire da marzo e sono immediatamente scivolate sul marciapiede in condizione di povertà assoluta. Ci sono migranti in transito nel nostro Paese che a causa del Covid sono rimasti bloccati qui”. I volontari, a decine, da mesi scendono in strada portando vestiti, coperte, bevande, cibo caldo, generi di prima necessità.