C’è poco da fare, i dati parlano chiaro: due milioni di vittime e record di casi globali: 700mila persone contagiate al giorno. Il virus si è evoluto e a questo fenomeno è corrisposto un’immediato aumento dei contagi e del tasso di mortalità. Mai la situazione era stata tanto grave.
A guardare i dati globali, al netto dunque della stagionalità, il coronavirus galoppa per il pianeta in piena salute. Dall’inizio della pandemia non ha smesso di crescere, sull’onda di un’evoluzione genetica di cui oggi vediamo le evidenze sotto forma di nuove varianti.
L’epidemiologo Massimo Ciccozzi afferma: “Il Covid si evolve per infettarci di più. Dopo i ceppi inglese e sudafricano, adesso inizia a circolare anche quello brasiliano che potrebbe sfuggire agli anticorpi”.
Per analizzare questi nuovi ceppi – che “necessitano di un dibattito urgente” – è stato convocato con due settimane di anticipo il Comitato di esperti dell’Oms, che normalmente si riunisce ogni tre mesi. Focus del dibattito sarà proprio sulle nuove varianti e in particolare quella originaria dell’Amazzonia brasiliana, il cui rilevamento è stato annunciato domenica dal Giappone. È in fase di analisi e potrebbe avere un impatto sulla risposta immunitaria, secondo quanto dichiarato dall’Oms che parla di una “variante preoccupante”.