A causa dell’emergenza Coronavirus chiudono reparti e attività: così 250 lavoratori del Nomentana Hospital finiscono in cassa integrazione. Un dramma occupazionale nella struttura di Fonte Nuova che, a fine marzo, dopo la positività di ventidue pazienti era stata tra le prime ad essere convertita in centro Covid a bassa intensità. Nel corso della prima ondata anche 29 casi positivi tra gli operatori sanitari con la casa di cura privata a chiedere i dispositivi di protezione promessi e i sindacati sulle barricate.
Sigle sindacali allarmate tutt’oggi e solerti nello stigmatizzare il ricorso al Fondo Integrazione Salariale (Fis) per 250 lavoratori del Nomentana Hospital. “Dopo la terribile esperienza della prima ondata in cui non si era oggettivamente preparati ad un’emergenza di tale portata, che presso il Nomentana Hospital ha portato all’istituzione della zona rossa in virtù del picco di contagi tra utenti e personale, non riteniamo possibile che ci siano ancora tali mancanze organizzative e gestionali, soprattutto per ciò che concerne i lavoratori” – hanno scritto in una nota i responsabili della Sanità Privata di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio.