Ci ancora dei punti di chiarire in merito alla morte di Serena Greco, deceduta alle 16.30 di venerdì 23 ottobre all’angolo tra corso Trieste e via Nomentana. La Polizia Locale, con gli agenti del Gruppo Parioli, dopo una serrata indagine e scandagliato decine di video di sorveglianza della zona, hanno rintracciato “l’auto grigia” sospetta che, a detta di diversi testimoni sarebbe “fuggita dopo l’incidente mortale”.
L’auto, una Mercedes, è stata trovata al Tuscolano. Alla guida dalla vettura in quel maledetto pomeriggio, un ucraino di 35 anni che, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva patente e permesso di soggiorno scaduti, inoltre viaggiava anche senza assicurazione. Secondo i rilievi scientifici eseguiti dopo il sinistro e le altre attività investigative, al momento sembrerebbe che quella Mercedes non abbia un ruolo determinante nello scontro. Non è esclusa l’ipotesi che, viste le sue mancanze amministrative, l’uomo avesse deciso di lasciare Corso Trieste per non farsi identificare.
Così come c’è da chiarire ancora la dinamica dei fatti. Nell’incidente, secondo quanto emerso in via ufficiale dalle prime indagini della polizia locale di Roma Capitale, sono rimasti coinvolti quattro veicoli: il Piaggio Liberty guidato da Serena Greco, trasportata al Policlinico Umberto I e deceduta poco dopo il ricovero; uno scooter T-Max guidato da un 31enne ricoverato in codice rosso al San Giovanni; una Suzuki Swift e un camioncino Piaggio.
Secondo la prima analisi della polizia locale, il T-Max avrebbe impattato con lo scooter guidato da Serena Greco, proprio mentre la 38enne stava girando verso Corso Trieste. La carambola sarebbe nata lì. Ecco perché gli investigatori ora stanno incentrando le indagini per determinare se l’eccessiva velocità alla guida tenuta dal 31enne in sella al T-Max possa essere stata determinante nel generare l’impatto. La polizia locale ha disposto anche gli esami alcolemici e tossicologici sull’uomo, come da prassi in questi casi. Al momento non ci sono indagati.