Il piccolo Giacomo frequentava le sale operatorie dal 2016: nato a Taormina, si presenta subito un problema al cuore e viene operato d’urgenza nel centro cardiologico pediatrico Mediterraneo del Bambino Gesù. Il pacemaker impiantato, però, è al contrario. Questo errore gli provoca un’acuta insufficienza cardiocircolatoria, come un cappio sull’arteria polmonare. Ma questo si scopre solo quando, crescendo, le condizioni di Giacomo peggiorano. Ancora errori da parte dei medici, che sottovalutano le condizioni del piccolo nel 2018. Rinviano l’intervento di alcuni mesi, e poi lo rinviano ancora perché il bambino ha un’infezione. Anche poco prima di Natale le sue condizioni sono gravi, ma i medici non se ne accorgono. A Capodanno serve un aereo militare per trasportarlo all’ospedale. Di nuovo, i medici ritardano di un altro giorno il suo intervento, e in più sbagliano la procedura. Giacomo muore il 3 gennaio 2019.
L’udienza che servirà al giudice a capire cosa sia davvero accaduto e se si possano individuare responsabilità specifiche penali tra i dottori è fissata per domani. Sono indagati 8 dottori, per negligenza, impudenza e imperizia, secondo il pm. L’ospedale però dice che la ricostruzione della procura è lontana dalla realtà: “Non esiste nessun pacemaker al contrario”, ma si sarebbe trattata di una complicazione rarissima e che poteva essere risolta chirurgicamente. Purtroppo il bambino è morto prima di poter affrontare l’intervento, già fissato, per una polmonite.