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“Riapertura scuola surreale, i bambini non potranno fare i bambini”. Lo sfogo di una madre

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Pubblichiamo integralmente una lettera – sfogo di una madre giunta in Redazione.

Il tanto atteso rientro degli studenti a scuola non è mai stato così complicato. Tra istituti senza materiale, classi pollaio, e ritardi nelle consegne, i genitori sono sempre più esasperati. Di seguito la lettera aperta di una mamma, Michela Esposito: “Finalmente arrivata la tanto attesa telefonata per l’incontro con la scuola per il rientro dei bimbi a scuola. Speri di trovare un po’ di conforto e di risposte ai mille dubbi dopo 6 mesi di fermo e invece vai via con l’amaro in bocca e duemila punti di domanda a cui nessuno ha dato risposta. Ho due bimbi nello stesso plesso, per quello di 10 anni una sterile comunicazione sul sito con gli orari di entrata e di uscita, nessuna parola, nessun regolamento, solo 3 ore per tutto settembre. Per la bimba una chiamata dalle nuove maestre per l’appuntamento qualche giorno dopo. Dovrei ritenermi fortunata, nel quartiere in cui vivo mi hanno comunicato che non tutti i genitori sanno ancora se i bimbi dovranno andare o meno a scuola questo lunedì. Come se noi genitori non dovessimo fare null’altro, come se noi non avessimo una vita familiare da gestire e organizzare. Si viene accolti in gruppo, al max 5 per questioni di sicurezza, in giardino (un giardino di terreno e rocce) con la mascherina, mi raccomando, e la distanza di sicurezza, mentre intorno la signora delle pulizie cerca di pulire con pezzetta e spray e c’è un via vai di operai rigorosamente senza mascherina. Con me i moduli che mi sono dovuta procurare e stampare perché, si sa, la scuola non ha i fondi. Tra questi fogli il patto di corresponsabilità, che già solo il nome mette l’ansia… “Corresponsabilità per i bimbi da 0-6 anni”. Corresponsabilità di cosa?! La figlia è mia e devo dichiarare che se va qualcosa storto è colpa mia! Devo sottoscriverlo perché altrimenti la bimba non potrà frequentare.
Io, genitore, devo dichiarare tante, troppe cose, mentre Roma Capitale dichiara di avermi detto dove prendere questo foglio, di farmelo firmare e di riconsegnarlo a loro che non mi garantiscono nulla se non di attenersi rigorosamente, dicono, ai protocolli e le linee guida di riferimento dei vari organi competenti. A questo segue il foglio deleghe, dove il primo delegato dovrà essere il papà, perché le ennesime nuove maestre neanche di ruolo io non le vedrò più da questo momento in poi per questioni di sicurezza.

Io non le vedrò più. Loro avranno mia figlia. Ascolto due nuove maestre, anche se neanche so i loro nomi: sono troppo impegnate a comunicarmi le misure di sicurezza da rispettare, ma per 20 minuti non sento un programma da portare avanti, né come mia figlia passerà la sua giornata scolastica. Staranno il più possibile in giardino, affermano. Mi sembra surreale: sembra che stiano parlando di pecore da pascolare in giardino… e che giardino! Quindi se mia figlia non prenderà il Covid-19, prenderà un colpo di calore, verrà mangiata viva dalle zanzare e animali di vario genere, dal momento che non hanno fatto alcun tipo di disinfestazione o preso provvedimenti in merito; adesso mia figlia avrà crisi allergiche in primavera e la bronchite in inverno, visto che dovranno stare sempre all’esterno. Parlano di bolle… una maestra sola con 25 bimbi piccoli in compresenza solo per 3 ore. Cari miei non è una bolla, è un pallone! I bimbi non porteranno le mascherine, il personale invece sì, e ci sarà una persona che li porterà al bagno, una sola per tutti… Nei 60 secondi che mi servono a completare la frase la bolla si è rotta! Elencano una serie di cose che i bimbi non possono fare, e mi sembrano veramente troppe:

Non possono usare fogli
Non possono usare i giocattoli
Non possono interagire troppo
NON POSSONO FARE I BIMBI!!!!

Questo tutto quello che hanno partorito dopo 6 mesi, queste sono le garanzie per noi e per i nostri bimbi da parte dell’istituzione scuola e del nostro Stato, un sistema malato! Qualche mamma si azzarda a chiedere ‘cosa pensate di far fare ai bimbi?’. Una tace, l’altra risponde che dovranno fare un periodo di osservazione. Qualche mamma esprime il completo disaccordo per una tale assenza organizzativa, dice che probabilmente non porterà il bimbo a scuola… vedo la gioia nei loro occhi. L’incontro si chiude con ‘mi raccomando non parlate tra di voi’ e la solita lista spesa delle cose da portare. Mentre cammino immagino la giornata tipo di mia figlia di 4 anni: lasciata sull’uscio, presa da persone in mascherina che non conosce e che la porteranno al pascolo tutto il giorno in un giardino che ci vuole un gran coraggio a considerarlo tale,; rientrerà in aula con queste due nuove figure che per sicurezza le elencheranno tutte le cose che non può fare e che la osserveranno insieme ad altri 24 bimbi.

Mi rivolgo a chi ci governa e a chi deve vigilare su tutto questo, inutile prendersela con queste maestre, vittime anche loro di questo dramma senza alcuna voglia di invertire una brutta rotta, forse anche loro sono troppo spaventate. Cari responsabili, da mamma ho la chiara sensazione che, visto che non potete non aprire le scuole, stiate scaricando il peso sui plessi e, di conseguenza, costringete loro a farlo con noi genitori, sperando che nessuno di noi porti i bimbi a scuola e sperando di avere presto una scusa per poter richiudere di nuovo tutto. Io sono molto tentata di cedere: tengo ai miei figli come qualsiasi altro genitore, perché se devo portare mia figlia a ‘pascolare’, lo posso fare anche da sola, almeno sono certa di poterla controllare al meglio. La scuola non serve a questo! È veramente triste sapere che non sono stati sprecati neanche 10 minuti del loro tempo ben pagato per i miei bimbi. Bastava veramente poco per ridare ai bambini una vita normale!
Penso che i miei figli dovranno subire questo e la mia mente va subito ai bimbi con le difficoltà di ogni tipo e livello di gravità, che si trovano senza il sostegno delle maestre, senza un’organizzazione, perché è’ questa la sola verità: che non abbiamo maestre, non abbiamo programmi, non abbiamo banchi, non abbiamo più le scuole! Grazie per aver distrutto tutto!”

Michela Esposito

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