È accaduto alla stazione Tiburtina, lunedì pomeriggio intorno alle 14.00: un 24enne nigeriano, invitato dalla capotreno a indossare la mascherina, ha spinto quest’ultima in un angolo e ha cercato di violentarla. Dopo averla puntata durante il viaggio da Tivoli a Roma, una volta sceso dal treno l’uomo ha pedinato la capotreno tra la folla, ma non è stato abbastanza discreto. Già durante il viaggio era saltato agli occhi di tutti il suo abbigliamento trasandato e la sua noncuranza delle regole. Giunto alle spalle della dipendente di Trenitalia, questa l’ha invitato a indossare la mascherina, in quanto c’era un assembramento. Per tutta risposta lui l’ha presa per il braccio destro, l’ha spinta in un angolo dove non li può vedere nessuno e ha cercato di violentarla, ma fortunatamente non è riuscito nel suo intento: la donna ha iniziato a gridare così forte che ha attirato l’attenzione degli agenti della Polfer, i quali, intervenuti, hanno arrestato il 24enne.
Condannato con il nome di Kelvin Imoesala, si è scoperto che in realtà il 24enne negli ultimi anni ha fornito almeno 5 diverse identità, tra cui quella con cui ha ottenuto il permesso di soggiorno. Durante il processo, l’imputato ha mantenuto il silenzio ed è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione.