Nella giornata di ieri sono stati desecretati, e pubblicati dalla fondazione Einaudi, i verbali del Comitato tecnico scientifico sulle misure che il Governo avrebbe dovuto mettere in atto per bloccare il contagio da Covid-19 (Leggi): subito è saltata all’occhio però una mancanza, ovvero il verbale del 3 marzo.
Proprio nella giornata del 3 marzo 2020 il Comitato tecnico scientifico lanciava l’allarme al Governo: serve una zona rossa per i comuni di Alzano Lombardo e Nermbro, eppure fu un appello caduto immediatamente nel vuoto nonostante le parole del Cts fossero: “si propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue” – questo quanto si legge negli omissis del verbale pubblicati dall’Eco di Bergamo -.
Non solo, nello stesso documento si legge anche: “I due comuni si trovano in stretta prossimità di Bergamo e hanno una popolazione rispettivamente di 13.639 e 11.522 abitanti. Ciascuno dei due paesi ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi, con molta probabilità ascrivibili ad un’unica catena di trasmissione. Ne risulta, pertanto, che l’R0 è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di alto rischio di ulteriore diffusione del contagio”.
Insomma le parole del Cts rimasero inascoltate e solo una settimana più tardi sarebbe partito il lockdown totale, decisione, anche questa, in disaccordo con il parere degli esperti che richiedevano misure restrittive solo in Lombardia e undici province del centro-nord.